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Basket: dopo la Coppa, ecco le voci dell'Amatori Pescara

​La squadra, dopo la gara contro Omegna, è pronta per rituffarsi sul campionato. Le dichiarazioni dei protagonisti, sia per commentare la partita contro i piemontesi, vincitori della competizione, sia per guardare ai prossimi impegni dei biancorossi

​L'Amatori Pescara, dopo la partita di Coppa Italia contro Omegna, è pronta per rituffarsi sul campionato. Queste le dichiarazioni dei protagonisti, sia per commentare la partita contro i piemontesi, vincitori della competizione, sia per guardare ai prossimi impegni dei biancorossi.

Il presidente Carlo Di Fabio:

"Usciamo comunque contenti dalla manifestazione, avendo respirato l'aria del basket che conta, ai vertici della nostra categoria. Siamo gli unici ad aver messo in seria difficoltà la squadra che poi ha alzato il trofeo, praticamente per tre quarti di gara. Ci siamo portati addirittura dieci punti avanti contro la decorata Omegna. Con un po' di cattiveria agonistica in più, con un minimo di attenzione e con una migliore percentuale ai tiri liberi, avremmo potuto chiudere il primo tempo con sette o otto punti di vantaggio e la partita sarebbe cambiata, magari con qualche fischio arbitrale in meno. Non usciamo affatto ridimensionati dalla Coppa, anzi, siamo stati per parecchi minuti al livello di chi sicuramente si giocherà fino alla fine la promozione in serie A. Ora ci buttiamo sul campionato e avremo subito una grande partita, sabato a Cerignola. Vincere in trasferta è sempre difficile ma noi dobbiamo fare più punti possibili per guadagnarci una buona griglia per i playoff. Una menzione particolare va fatta ai tifosi che ci hanno seguito venerdì, sfidando il  brutto tempo, la distanza e l'orario lavorativo. Diamo il benvenuto ufficiale a Mlinar e diamo una nota di merito allo staff, che continua a lavorare giorno dopo giorno per risollevare la condizione psicofisica della squadra". 

Coach Stefano Rajola:

"Faccio i complimenti ai ragazzi perchè hanno fatto una grandissima partita, giocando un ottimo primo tempo. Peccato aver chiuso i primi dieci minuti di gioco con un vantaggio così esiguo, visto che praticamente avevamo fatto tutto noi. Alla lunga, poi, nel punto a punto, abbiamo iniziato a faticare anche per le nostre condizioni fisiche e così è venuta fuori la forza di Omegna, la loro caratura, la profondità del roster. Era impossibile rischiare Mlinar, che non gioca da più di un anno ed è con noi da pochissimi giorni: sarebbe stato davvero un azzardo inutile. La nostra condizione fisica era questa e non credo fosse possibile fare di più, con Leonzio, Bedetti e Masciarelli lontani dalla forma migliore. Il vero rammarico sta nella percentuale ai tiri liberi: 3/16 è una percentuale che io non credo di aver mai visto nella mia carriera, sia da giocatore che da allenatore. Migliorando la nostra condizione fisica e giocando con la giusta intensità, questa squadra può fare grandi cose. Siamo stati l'unica squadra a mandare Omegna sotto di dieci punti, giocando con soli due lunghi contro la loro batteria impressionante. La Coppa mi ha dato grandissimi segnali: se li coltiviamo e li sviluppiamo, possiamo prenderci grandi soddisfazioni. Voglio ringraziare di cuore chi ci ha seguito a Fabriano".

Infine, Capitan Grosso:

"Abbiamo perso contro la squadra che ha vinto la Coppa: un roster che ha subito 51, 52 e 51 punti nelle tre partite disputate nelle Marche. Quando conta, le difese sono quelle che fanno arrivare i trofei. Noi abbiamo fatto un primo tempo di alto livello e non meritavamo di finire sotto, tra tiri liberi sbagliati e qualche distrazione sotto canestro. Anche nel terzo quarto eravamo lì, poi la bomba di tabella di Villa di ha tagliato le gambe e fisicamente non ne avevamo più, visto che abbiamo giocato anche questa volta in sette. Credo che sia stata un'altra occasione per capire che possiamo giocarcela con tutti, a maggior ragione da adesso, con l'innesto di Marko che è arrivato per darci mano. Prendiamo il buono di questa esperienza: anche in condizioni così precarie ce la possiamo giocare con tutte le squadre. Con un po' di fortuna e tanto lavoro possiamo toglierci le nostre soddisfazioni".

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