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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Apertura stagione della caccia, WWF contro Regione Abruzzo

Dal 1 settembre le doppiette sono tornate a far fuoco. L'associazione ambientalista e animalista, sottolinea come in Italia e nella Regione Abruzzo non vengano rispettate le direttive comunitarie in materia di caccia.

C’è chi lo considera uno sport, anche se in effetti non si capisce come sia possibile che uno sport porti all’uccisione di animali. Fatto sta, che anche quest’anno si avvicina la fatidica “stagione della caccia” e che in Abruzzo viene anticipata da una pre- apertura. Le associazioni animaliste sono ovviamente sul  piede di guerra. 

Il WWF ha inviato delle richieste specifiche a diversi ministeri e all’ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale- per richiedere ancora una volta una corretta applicazione delle direttive comunitarie in materia di caccia. L’associazione del panda si scaglia in primis proprio contro la Regione Abruzzo per il fatto di aprire addirittura in anticipo la stagione non avendo ancora un “Piano Faunistico Venatorio”, peraltro obbligatorio. Sempre il WWF sottolinea come i suoi appelli sono stati inascoltati e di come l’ente abbia fatto orecchie da mercante nonostante abbia perso negli ultimi 5 anni addirittura 5 ricorsi al TAR, un ricorso al Consiglio di Stato e due davanti la Corte Costituzionale. Nelle sue richieste all’ ISPRA  vi è quella di far applicare correttamente la Direttiva Comunitaria “Uccelli”, in quanto non solo in Italia non si sa quanti capi vengono abbattuti ogni anno ma anche perché mancano piani di gestione nazionali per le singole specie, come ad esempio la tortora, animale che in questo periodo è in declino dal punto di vista numerico.  Nonostante l’ammissione dell’ ISPRA, come riportato da “La Stampa”,  sul fatto che non ci siano dati e che per le specie in declino l’attività venatoria andrebbe sospesa, l'istituto rilascia comunque la possibilità di anticipare il periodo di caccia e poter abbattere fino a 20 esemplari durante tutta la stagione per cacciatore, non curandosi dei bracconieri in alcun modo.

Già nei primi due giorni di caccia,domenica 1 e lunedì 2 settembre, si sono svolti decine di controlli da parte della Polizia Provinciale di Pescara e delle Guardie Ecologiche Volontarie, che hanno portato alla contestazione di violazioni specialmente a carattere amministrativo, e per la mancanza di abbigliamento ad alta visibilità, obbligatorio per la sicurezza nell’uso delle armi da fuoco.

Altra giornata di caccia sarà domenica 15 settembre, sperando che le tortore non si facciano trovare in zona.

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