La lettera al Touring Club Italiano: "Penne è tra i borghi più belli d'Italia ma il centro storico non è curato"
Esperienza dolcemara a Penne. A raccontarla è un turista di Oria (Brindisi), socio del Touring Club Italiano e del Fondo Ambiente Italiano, che ci ha girato una mail da lui inviata al Comune vestino e, per conoscenza, al Touring Club Italiano e all'associazione "I Borghi più belli d'Italia", di cui Penne fa parte.
Ecco le parole dell'uomo: "Volutamente ed entusiasticamente, dovendo rientrare in Puglia – mia regione di residenza – e partendo da una località dell’ Alta Valle Aterno (da Campotosto, esattamente), ho programmato di scavalcare il Gran Sasso a Campo Imperatore per poi scendere dal versante pescarese per visitare, in definitiva, assieme ad amici stranieri, il centro storico di Penne, un comune che giustamente fa parte de “I borghi più belli d’Italia”. La cittadina è senz’altro bella, con palazzi, chiese ed imponenti edifici civili di notevole valore architettonico e si presenta, pure nella parte moderna, ben organizzata ed ordinata. Pur tuttavia abbiamo constatato che vi è scarsa cura proprio di quelle aree che rendono affascinante il centro storico ove tutti gli slarghi, i sagrati, le piazze storiche non sono altro che caotici parcheggi, in taluni casi con contenitori della spazzatura posizionati in malo modo".
Un'esperienza, insomma, deludente per questo appassionato: "Nell’Italia centrale e ancor più nell’Abruzzo interno, vi sono tanti paesi, persino minuscoli borghi, che al contrario di Penne riescono a preservare o ricreare un’atmosfera suggestiva, una sorta di ambiente pregevole e totalmente toccante dal punto di vista architettonico e storico; ci riescono o perché la stessa struttura urbana inibisce il passaggio dei veicoli per stradine strette e tortuose oppure perché c’è comunque una precisa volontà in questo senso da parte dell’amministrazione comunale, inibendo il parcheggio, o perfino il transito, in certi luoghi caratteristici o, addirittura, in tutto il centro storico. Di sicuro questa è una questione di volontà politica e non certo di dimensione del comune".
L'uomo segnala che il Comune di Ascoli Piceno, ad esempio, "ha dirottato esternamente le aree di parcheggio organizzando poi delle navette che – addirittura gratuitamente – collegano le varie aree di maggior interesse turistico. Altro esempio: Cittaducale e Leonessa, dal 1927 provincia di Rieti, non hanno veicoli per le strade del centro storico, nemmeno nella rispettiva piazza principale, creando, a questo modo, un’ambientazione a dir poco magica. Viene da chiedersi: perché mai non è altrettanto Penne?", conclude amaramente.