Anche Pescara avrà il suo Eco mostro. Riapre il cantiere di Milia e Mammarella sulla riviera Sud
Nel frattempo che i nostri politici si sveglino e decidono sulla sorte di questa parte di Pescara Portanuova, definita da qualcuno come una delle zone più belle e prestigiose della città, siamo ancora di fronte all’ennesima dimostrazione che in questa città, come in Italia, va sempre più di moda che chi ha più “soldi” la fà sempre da padrona!
Fregandosene delle istituzioni e delle sentenze, beffando una cittadinanza intera e soprattutto una classe politica che dovrebbe appunto impedire questi abusi, la società di Milia e Mammarella ha ripreso a costruire per realizzare tre "palazzoni", con negozi e uffici, nonostante il parere negativo imposto dal Consiglio comunale di Pescara.
In particolare la nostra giunta comunale sempre con in testa il nostro “carissimo” sindaco Alessandrini con la sua “apparente e flebile opposizione di facciata”, facendo lo gnorri, dimostra per l’ennesima volta la sua totale inadeguatezza e inefficienza, facendoci credere di essere stato addirittura abbindolato nei cavilli burocratici, per cui questi "illustri costruttori" si permettono con tanta “naturale spudoratezza” di fare ciò che vogliono.
Non oso pensare, nella peggiore delle ipotesi, che questa “apparente e flebile opposizione di facciata”, sia frutto…non tanto sotto sotto, di una strategia d’accordo… chissà!
Abbiamo fatto pulizia e dato decoro alle aree adiacenti (ex Cofa) a spese del contribuente, grazie al governatore D’Alfonso (sempre lui), e fatto “accomodare a tavola apperecchiata” i soliti “ricconi” che adesso possono continuare con i loro “intrallazzi” a speculare su queste aree rivalutate, adesso , a peso d’oro .
L’impresa di cui sono azionisti i figli del noto avvocato Giuliano Milia e gli imprenditori Andrea e Luca Mammarella, tramite rispettivamente le società Uropa e Viana, ha deciso di non perdere altro tempo, sapendo bene già come muoversi per “contenere le possibili conseguenze” senza evidentemente averne nessun timore.
E’ proprio vero che ai nostri giorni chi ruba per fame viene sicuramente messo in galera, mentre "l'intrallazzatore danaroso", nonostante esista la legge che dovrebbe rispettare ed essere rispettata, riesce sempre a farla franca, aggirandola o addirittura cambiarla a propria convenienza come dimostrano a tal proposito le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato...per pochi, ma non per tutti!
Viva l’Italia!
Ant