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Taglio stipendi consiglieri regionali, Acerbo: "D'Alfonso diventa Dalfocchio"

Maurizio Acerbo, di Rifondazione Comunista, attacca il Presidente della Regione D'Alfonso in merito alla questione del taglio degli stipendi ai consiglieri regionali, promesso durante la campagna elettorale

In campagna elettorale D’alfonso disse che avrebbe tagliato gli stipendi di consiglieri e assessori regionali. In molti dibattiti televisivi sostenne che sarebbe stata la prima misura che avrebbe adottato. Giunse ad annunciare “LA RIVOLUZIONE delle corrispondenze di competenze economiche che noi faremo agli eletti della Regione, i parlamentari regionali verranno parametrati ai sindaci delle grandi città capoluogo di regione” (video dal minuto 2:52: https://www.youtube.com/watch?v=zO8ZkUl3Ht0&app=desktop).

L’impegno ripetuto in tutte le salse durante la campagna elettorale era quello, tradotto in una lingua comprensibile, di portare la retribuzione complessiva degli eletti regionali a circa 5.000 euro lordi (la cifra precisa andrebbe chiesta al Sindaco dell’Aquila). È passato un anno dalla campagna elettorale ma D'Alfonso non ha mantenuto l'impegno. Ad essere precisi: non ha fatto nulla! Non ha nemmeno presentato una proposta di legge. L’ha fatto il M5S ma la maggioranza non lo ha finora fatto andare avanti facendo persino mancare il numero legale. Non mi stupisce perché è quello che sistematicamente accadeva quando proponevo analoghe misure di taglio dei costi della politica nella precedente legislatura. C'è una differenza però: Chiodi non aveva mai promesso di tagliare gli stipendi consiglieri,

D'Alfonso si. Quindi il comportamento dei centrosinistro è molto più grave. E’ una aperta e spregiudicata presa in giro, un comportamento di palese violazione della parola data. Ci si aspettava che Luciamion nella prima seduta del Consiglio portasse la proposta di legge, abbiamo atteso la seconda, la terza, la quarta ma dopo un anno non si è visto nulla. Il camion delle promesse ha finito la benzina ed è rimasta in campo la solita vecchia politica. Per questo abbiamo ribattezzato simpaticamente il Presidente della Regione Dalfocchio non volendo usare espressioni e aggettivi più diretti di uso popolare.

D'Alfonso e la sua coalizione hanno assunto un impegno programmattico, hanno la maggioranza per attuarlo e la competenza è interamente nelle loro mani. Non si tratta di uno dei tanti temi complessi su cui Dalfocchio ha promesso mari e monti andando ben oltre le proprie competenze istituzionali. Per tagliare gli stipendi dei consiglieri regionali basta una legge regionale, anzi un emendamento di poche righe! Non ci vuole Mandrake ma semplicemente una persona seria che mantenga la parola data. Noi ovviamente non abbiamo mai creduto nelle promesse di D’Alfonso e conoscendolo non l’abbiamo appoggiato.

Sapevamo benissimo – per esperienza – che quella coalizione non avrebbe portato avanti obiettivi di rinnovamento reale. Ciò non toglie che sia doveroso richiamarli al rispetto degli impegni assunti e che a noi si associno tutti i cittadini abruzzesi. Negli ultimi tempi D’Alfonso ha minacciato di azioni legali chi ne mette in discussione l’onorabilità. Gli facciamo presente che nessun avvocato potrà restituirgli l’onorabilità se non mantiene la parola data come ha fatto finora.

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