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Taglio Province: in Abruzzo una, nessuna o centomila?

Caos, decine di proposte, orgoglio e campanilismo fanno da sfondo alla vicenda del taglio delle province in Abruzzo. Da un lato Teramo e Chieti (le possibili "escluse") protestano, dall'altro il Consiglio Regionale come Ponzio Pilato: "Decida Roma"

In Abruzzo qualcuno ne vorrebbe due, qualcun'altro una, altri nessuna.

Stiamo parlando delle Province, al centro del dibattito politico e popolare da quando il Governo Monti ha deciso di andare fino in fondo con l'accorpamento e il conseguente taglio di alcune di esse in tutte le Regioni.

Nella nostra Regione fin da subito si è capito che la questione non sarebbe passata inosservata, scatenando le ire e le critiche di Presidenti della Provincia, consiglieri regionali, sindaci. Basti pensare che il CAL, il Comitato per le Autonomie Locali, è arrivato a deliberare una proposta dopo diverse sedute fatte di scontri e campanilsmi, decidendo poi per l'accorpamento di Pescara e Chieti e Teramo assieme a L'Aquila.

IL CORRIERE Secondo il Corriere della Sera, il Governo avrebbe sostanzialmente deciso nel Decreto Legge che verrà esaminato entro pochi giorni di seguire la stessa linea del CAL abruzzese: Pescara e Chieti accorpate, con la nostra città come capoluogo, e Teramo e L'Aquila con quest'ultima come capoluogo. Il criterio seguito sarebbe quello della città con il maggior numero di abitanti da considerare come capoluogo.

TESTA E MASCIA Il Sindaco Mascia e il Presidente della provincia Testa avevano invece avanzato un'altra proposta: avere una provincia "costiera" accorpando Pescara, Teramo e Chieti, e una provincia "montana" con L'Aquila. La proposta però è stata bocciata poi dal CAL. Entrambi gli amministratori hanno sottolineato che faranno di tutto per far sì che la nostra città diventi il capoluogo di riferimento. "Faremo di tutto per non farci scippare un ruolo che ci spetta di diritto e che spero nessuno provi a mettere in discussione considerata, tra l'altro, la posizione che il nostro territorio ha conquistato negli anni “aveva tuonato Testa.

CHIETI Gli amministratori locali chietini, come prevedibile, non ci stanno e dopo le parole dure mirate a difendere il diritto ad essere capoluogo, è arrivato addirittura il corteo, organizzato lunedì 22 ottobre al quale hanno partecipato oltre 1.000 persone, per chiedere di "Salvare Chieti Capoluogo". Presenti anche il sindaco Di Primio e il Presidente della Provincia Di Giuseppantonio. Una presa di posizione chiara e netta che non può non far pensare alla lunga e storica rivalità fra Pescara e Chieti, una rivalità che un eventuale accorpamento potrebbe paradossalmente acuire.

PROVINCIA UNICA Il Presidente della Regione Chiodi è stato il primo a pensare ad una provincia unica, accorpando dunque tutti i capoluoghi. Sono bastate poche ore e subito sono piovute le reazioni, soprattutto per quanto riguarda la scelta dell'eventuale città che dovrebbe rimanere capoluogo. Al Presidente pescarese Testa questa possibilità non piace, soprattutto qualora L'Aquila venisse scelta come capoluogo.

CONSIGLIO REGIONALE L'ultimo parere, in ordine cronologico, è quello del Consiglio Regionale, che il 23 ottobre vota un documento in cui sostanzialmente si decide di non esprimere un parere, ma di rimandare la decisione al Governo. La proposta di base è quella della cancellazione di tutte le province, lasciando pieni poteri al Presidente Chiodi di impugnare qualsiasi decisione diversa presa da Monti e dai suo Ministri davanti alla Corte Costituzionale. Un parere tanto drastico quanto pilatesco sotto certi aspetti.

Una raffica di proposte, di reciproche accuse in attesa di conoscere quale sarà la decisione presa a Roma. Di certo le polemiche non sono destinate a spegnersi.

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