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Giampietro (Pd): "Per gli alberi di viale Primo Vere c'erano delle prescrizioni, ci dicano se le hanno rispettate"

Il capogruppo comunale del Pd presenta un'interrogazione urgente che sarà discussa il 23 ottobre in aula sul taglio di lecci e tamerici che hanno fatto scoppiare la polemica e presenta la nota della Soprintendenza con cui si chiedeva di rivedere il progetto proprio in ragione del patrimonio verde

Non si arresta la polemica sorta sui lavori che si stanno facendo in viale Primo Vere (lungomare sud) e nello specifico sugli interventi che si stanno portando avanti sul patrimonio arboreo della zona per cui Italia Nostra ha chiesto ai carabinieri forestali di fare tutte le verifiche. A portarlo in consiglio comunale con un'interrogazione urgente è il capogruppo comunale del Pd Piero Giampietro che chiede all'amministrazione di chiarire sul se siano state rispettate le prescrizioni, da lui stesse riferite, fatte dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, fatte proprio su quel progetto.

Un progetto quello che si sta portando avanti “nato sotto la supervisione del dirigente di fiducia del centrodestra, l'architetto Fabrizio Trisi”, precisa riferendosi all'ex dirigente del settore Lavori pubblici travolto dall'inchiesta “Tana delle Tigri”. L'ente aveva anche chiesto “di ricevere il progetto definitivo per verificarne la compatibilità con un'area di pregio come la pineta”, prosegue Giampietro, precisando “che potevano essere abbattuti solo gli alberi eventualmente dichiarati pericolosi dal servizio Vere del Comune. Lecci e tamerici sono invece stati abbattuti – sostiene Giampietro – e non c'è traccia di alcuna relazione che certifichi la pericolosità di quegli alberi: è il momento che la giunta Masci dica se le prescrizioni imposte dalla Soprintendenza a tutela del patrimonio di viale Primo Vere sono state rispettate o meno”.

Diversi i passaggi che il capogruppo sottolinea di quella nota protocollata inviata dalla Soprintendenza e datata 3 ottobre 2022. Una nota in cui si afferma, in riferimento al fatto che nelle aiuole saranno inserire “erbacee perenni di tipo Gaziana e la messa a dimora di 48 palme washingtonia” si definisce la scelta “incongrua rispetto ai luoghi interessati, sia da un punto di vista storico che paesaggistico”.

L'ente chiede quindi che “nel tratto di viale Primo Vere compreso tra piazza Le Laudi e l’ultima villa sull’arenile (villa Marta) dovranno essere piantumate con un mix di pini e tamerici, a seconda dello spazio a disposizione per ogni singolo esemplare arboreo. La vegetazione esistente dovrà essere mantenuta, potranno eventualmente essere rimossi esclusivamente gli esemplari ritenuti pericolosi per la pubblica incolumità dal competente servizio Verde pubblico e parchi del Comune di Pescara”. “Le scelte delle nuove piantumazioni – si legge ancora nei passaggi riportati nell'interrogazione a firma di Giampietro - e le modalità d’impianto delle stesse dovranno essere concordate con il competente Ufficio Servizio verde pubblico e parchi del Comune di Pescara; analogamente l’esecuzione dei lavori di piantumazione dovrà essere eseguita sotto la supervisione del competente ufficio servizio Verde pubblico e parchi del Comune di Pescara”. Infine, nel chiedere di condividere il progetto definitivo, che “gli elaborati esecutivi del progetto di riqualificazione del 'lungomare sud', con adeguati dettagli costruttivi delle pavimentazioni e delle loro finiture e una dettagliata relazione sulle piantumazioni (stato di fatto e di progetto) dovranno essere elaborati di concerto con i funzionari competenti di questa Soprintendenza e trasmessi per la relativa autorizzazione prima dell’inizio dei lavori”.

“Viale Primo Vere senza lecci e tamerici è un pugno nell’occhio – riprende quindi il capogruppo Pd - e bisogna fare chiarezza. In una serie di accessi agli atti non abbiamo rinvenuto relazioni che impongano l’abbattimento di quegli alberi, abbattuti invece ad opera dell’assessorato ai Lavori pubblici, ma abbiamo trovato una relazione molto stringente della Soprintendenza con la quale veniva chiesto di riformulare il progetto della giunta Masci, troppo caratterizzato dalle palme che tanto piacciono a questa amministrazione ma che non c’entrano nulla con la Pineta, con due prescrizioni molto puntuali: condividere il nuovo progetto con la stessa Soprintendenza e abbattere solo gli alberi giudicati pericolosi dal srvizio Verde pubblico del Comune. Negli atti, però, non c’è traccia di questa relazione – ribadisce - e nemmeno della condivisione del nuovo progetto con la Soprintendenza. La quale, è bene ricordarlo, non formula pareri velleitari, ma impone prescrizione a norma di legge a nome del ministero”.

“Ecco perché, di fronte agli alberi abbattuti ed alla poca trasparenza, è giunto il momento che la giunta Masci risponda in aula e chiarisca. Sarebbe troppo facile – conclude - inaugurare le piste ciclabili e dipingersi di verde, per poi abbattere gli alberi sul lungomare, in zona Pineta. La giunta chiarisca”.

Da parte sua l'amministrazione al nascere della polemica aveva replicato che gli alberi abbattuti erano quelli colpiti dai parassiti che avrebbero potuto ammalorare anche il resto del verde. Il chiarimento chiesto è dunque questo: avere conferma, tramite la documentazione, che si sia proceduto così. Da capire poi la questione palme che la soprintendenza, secondo quanto riportado a Giampietro in riferimento alle sue prescrizioni, avrebbe definito “incongruenti” rispetto ai luoghi interessati dai lavori. L'interrogazione dovrebbe essere discussa la mattina del 23 ottobre.

I quesiti posti all'amministrazione

  • Se risulta rispettata la prescrizione della Soprintendenza circa il mantenimento della vegetazione esistente;

  • Se il servizio Verde pubblico è stato coinvolto e, eventualmente, con quali atti ha indicato gli esemplari ritenuti pericolosi per la pubblica incolumità, come prescritto dalla Soprintendenza;

  • Se prima dell’abbattimento dei citati alberi il Comune di Pescara ha ricevuto relazioni di agronomi esterni all’ente;
  • Se e con quali atti "gli elaborati esecutivi del progetto siano stati condivisi con i funzionari della Soprintendenza e trasmessi per la relativa autorizzazione prima dell’inizio dei lavori", come prescritto dalla stessa Soprintendenza.

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