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Taglio degli alberi e riqualificazione del Belvedere: a Spoltore confronto aperto tra gli ambientalisti e l'amministrazione

L'amministrazione ha rassicurato "I colori del territorio" e "Italia Nostra" sui tigli che saranno rimossi e il progetto di riqualificazione: bene la disponibilità alle modifiche, ma sul metodo le associazioni chiedono partecipazione

Non sono piaciute alcune scelte fatte dall'amministrazione guidata da Chiara Trulli all'associazione “I colori del territorio” di Spoltore e la sezione pescarese di “Italia Nostra”, ma da parte del primo cittadino c'è stata la disponibilità all'ascolto e così sui temi portati al tavolo sembra essersi aperta una condivisione in pieno spirito di collaborazione.

Questo quello che emerge da quanto riferito proprio dalle due associazioni dopo il confronto avuto con il sindaco Trulli e l'assessore alla cultura Roberta Rullo.

La prima critica si è levata per la scelta di tagliare alcuni dei tigli che adornano l'omonimo viale in via Dietro le Mura per consentire i lavori di consolidamento idrogeologico del versante sul del centro storico. Un danno per “I colori del territorio” e “Italia Nostra” trattandosi si esemplari adulti il cui taglio, sostengono, determinerebbe “un danno grave per la perdita dei benefici ecosistemici di cui son portatori e per questo – scrivono in una nota congiunta – va attentamente valutato ed evitato per quanto possibile”. Le rassicurazioni sono arrivate con l'amministrazione che ha riferito che gli alberi saranno sostituiti con piante già sviluppate e in numero superiore così così che nel meno tempo possibile si possa avere un viale più verde di prima.

Quindi la soluzione architettonica per il progetto di consolidamento del Belvedere da adibire in parte al parcheggio. Un progetto che non convince le associazioni perché “determinerebbe una pesante massa muraria, un fuori scala anche rispetto al tessuto esistente. A questo proposito l’amministrazione - riferiscono - ha assicurato che non ci si trova di fronte a scelte definitive ma il progetto, centrato soprattutto sul tema del consolidamento statico, è passibile di modifiche anche sostanziali. La stessa amministrazione ha inoltre annunciato che è allo studio anche una parziale riconversione di quegli spazi per funzioni civiche, culturali, d’incontro. Come ulteriore manifestazione di disponibilità per queste tematiche – riferiscono - ha annunciato che sono in via di definizione delle intese con l’università e altri operatori culturali sul tema della 'valorizzazione della bellezza' per le quali propone anche il coinvolgimento delle associazioni”.

Sia per quanto riguarda gli alberi che per quanto riguarda la riqualificazione del Belvedere “I colori del territorio” ed “Italia Nostra” seppur accogliendo favorevolmente la disponibilità dell'amministrazione ad eventuali modifiche, restano critiche sul metodo utilizzato per operare le scelte chiedendo una maggiore partecipazione. “Le considerazioni ambientali, naturalistiche e di contesto storico debbono essere presenti sin dalla prima fase progettuale, perché è in tale fase che possono essere valutate le soluzioni alternative ed i provvedimenti che, alla funzionalità dell’opera, integrino le componenti contestuali, con approccio integrato ed interdisciplinare – sostengono -. Si chiede pertanto che i protocolli per le prossime progettazioni contengano queste indicazioni, individuando un percorso partecipato e implementabile nel quale non ci si debba trovare di fronte al fatto compiuto dell’opera realizzata senza i dovuti filtri”.

“Anche gli studi, le intese e la ricerca di scenari di coerenza che l’amministrazione vorrà attivare sono iniziative positive se trovano nelle modalità di progettazione ed esecuzione dei lavori una coerente conseguenza di impostazione con vincoli e garanzie; si rischia altrimenti – proseguono -, che le indicazioni generali sulla qualità urbana e le progettazioni esecutive agiscano su piani diversi senza gli auspicati benefici”.

“Per quanto riguarda il recupero della struttura del Belvedere a parcheggi (auspicabile perché eliminerebbe un fattore di degrado) soprattutto alla luce della intenzione di realizzarvi servizi culturali – sottolineano -, si auspica una progettazione integrata che preveda insieme sia gli aspetti strutturali che quelli impiantistici, architettonici e di ambientamento, tenendo conto del carattere eccezionale del manufatto rispetto al tessuto storico.

“La attuale disponibilità finanziaria, se non sufficiente all’intero progetto, potrà coprire comunque un significativo stralcio ma dovranno essere già chiari gli esiti finali, formali e funzionali. A tal fine l’amministrazione – concludono le associazioni - ha richiesto una disponibilità delle associazioni a svolgere un’attività consultiva nel corso delle revisioni progettuali che si intendono portare avanti, ricevendone una risposta favorevole, nell’ambito dei rispettivi ruoli”.

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