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Protestano i sindaci pescaresi della Maiella per il nuovo progetto di riqualificazione del parco turistico del Lavino

Contrari al progetto i sindaci di Lettomanoppello, Roccamorice, Abbateggio, San Valentino, Turrivalignani e Sant'Eufemia a Maiella

Questa mattina 4 gennaio si è tenuta una riunione a Lettomanoppello dei sindaci pescaresi della Maiella per esprimere contrarietà al nuovo progetto di riqualificazione del parco Lavino, presentato dalla provincia di Pescara. Presenti Simone D'Alfonso di Lettomanoppello, Alessandro D'Ascanio di Roccamorice e Gabriele Di Pierdomenico di Abbateggio. Assente giustificato il Sindaco di San Valentino Antonio D'Angelo e presenti anche i primi cittadini di Turrivalignani Giovanni Placido e di Sant'Eufemia a Maiella, Mario Crivelli.

Secondo i sindaci, il nuovo progetto voluto dal presidente Zaffiri e dal vicepresidente e sindaco di Scafa Giancola, di fatto mette fuori dai giochi o comunque in posizione molto marginale i comuni di Lettomanoppello, Roccamorice, Abbateggio e San Valentino.

Inizialmente, il progetto prevedeva la trasformazione dell'area in un parco archeologico del bacino minerario della Maiella, coinvolgendo tutti i comuni in cui insistono le antiche miniere, ma il nuovo progetto di fatto prevede la riqualificazione della ciclovia a valle, sul territorio di Scafa, già esistente ma poco attrattiva come spiega il sindaco D'Alfonso:

Ma, la cosa più grave è che le due realtà, quella a valle, di nuovo impianto e quella a monte - già frequentata - non saranno collegate tra di loro, continuando  a costituire un’offerta turistica “alternativa “, nel senso che chi sceglierà l’una dovrà farlo a scapito dell’altra. A ciò si aggiunga la seria preoccupazione di chi scrive che il modello di nuovo impianto “auspicato“ da questo progetto ( treno + ciclovia), non si sa - ad oggi - se effettivamente sarà in grado di partire e, se partirà, lo farà con i numeri di presenze sperati e chi sarà il soggetto che gestirà l’infrastruttura e ne curerà la manutenzione, evitando il ripetersi del deperimento già registrato a carico della pista esistente, oggi oggetto di recupero.

Anche gli altri sindaci parlano di un progetto che doveva coinvolgere tutti i comuni e non quasi esclusivamente Scafa, con pochissime risorse destinati alla riapertura di alcuni sentieri senza pensare alla messa in sicurezza dei siti minerari da visitare.

Il sindaco D'Ascanio di Roccamorice conclude:

In definitiva, si palesa come evidente un'impostazione inadeguata dell'intervento, questo dal punto di vista dell'indirizzo amministrativo, con la mera realizzazione di un asse di penetrazione parziale, a rischio di cattiva manutenzione, che condurrà a luoghi non valorizzati, con un utilizzo non ottimale di un fondo concepito per lo sviluppo turistico di un'intera area territoriale

Il video della protesta dei sindaci qui: https://youtu.be/oQkCI_pgfmY

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