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Sfratti in via Lago di Capestrano, Sospiri e l'assessore Del Trecco: "È solo l'inizio"

Il presidente del consiglio regionale assieme all'assessore comunale commentano l'operazione di ieri che ha portato allo sfratto di due abusivi negli alloggi popolari

L'inizio di un nuovo corso e del ripristino della legalità nelle case popolari di Pescara. Così il presidente del consiglio regionale Sospiri ha commentato l'operazione condotta ieri mattina dal Comune e dalle forze dell'ordine che ha portato allo sfratto degli occupanti abusivi di due alloggi popolari in via Lago di Capestrano.

Sospiri ha sottolineato come le scelte fatte dal governo regionale di centrodestra siano quelle giuste, riportando al centro dell'attività degli amministratori la tutela dei cittadini onesti, grazie anche alla nuova legge regionale sugli sfratti approvata recentemente:

Come ho assicurato nei giorni scorsi, Pescara sarà in tal senso una città-pilota nella politica degli sfratti, abbiamo impegnato risorse e capacità, strumenti e uomini per ripristinare la legge ovunque, e piuttosto dopo l’operazione di stamane, solo la prima di una lunga serie, invitiamo formalmente tutti coloro che sanno di non essere in regola e che occupano una casa popolare senza averne titolo a riconsegnare spontaneamente le chiavi

Anche l'assessore comunale alle politiche della casa Del Trecco parla di un importante risultato che apre la strada, grazie ai fondi stanziati dalla Regione, ad una serie di interventi che permetteranno non solo di allontanare gli abusivi ed i criminali, ma anche di riassegnare ai cittadini in graduatoria:

Ogni singolo sgombero ha un costo che si aggira intorno ai 10mila euro visto che, dopo aver allontanato gli abusivi, provvediamo a svuotare gli alloggi da tutte le masserizie, alla messa a norma degli impianti in modo da riassegnare subito le case. E tali operazioni hanno assunto efficacia anche grazie alle nuove leggi approvate sulla materia che, ad esempio, prevedono che tutti i componenti del nucleo familiare assegnatario dell’alloggio abbia il casellario giudiziario pulito da almeno 10 anni, dunque una garanzia di tutela anche sulle persone che vanno ad occupare gli alloggi liberati

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