rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Assistenza sanitaria domiciliare grazie all'istituzionalizzazione delle Unità di continuità, Verì: "Il covid ne ha dimostrato l'efficacia"

Dall'esperienza delle Usca e delle Ucat il nuovo servizio sanitario a servizio del territorio: sarà compito delle Asl costituirle e saranno composte da un medico e un infermiere

La giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha deliberato oggi le linee guida per la formale istituzione delle Uca, le unità di continuità assistenziale, su tutto il territorio abruzzese.

Le Unità di continuità assistenziale (Uca) entrano a pieno titolo nel sistema sanitario regionale. La giunta su proposta dell'assessore alla sanità Nicoletta Verì ne ha infatti approvato l'istituzionalizzazione. Si tratta di equipe mobili distrettuali per la gestione di pazienti in condizioni clinico-assistenziali di particolare complessità, non urgenti ma non differibili, che possono essere così assistiti a casa così da prevenire l'ospedalizzazione sia l'accesso improprio in pronto soccorso.

Una decisione maturata a seguito dell'esperienza fatta con il covid con le Usca (Unità speciali di continuità assistenziali) e le Ucat (Unità di continuità assistenziale territoriale) con queste ultime, specifica Verì, “introdotte proprio dalla nostra regione”. Un sistema che“ha dimostrato l’efficacia di questa tipologia di protocolli assistenziali, che hanno contribuito fattivamente alla gestione pandemica. Di qui la scelta di renderli permanenti, con il loro inserimento già nel piano regionale di assistenza territoriale adottato nei mesi scorsi dalla giunta e approvato dal ministero. Il provvedimento di oggi serve a dettare precise indicazioni alle Asl per un’organizzazione omogenea dei servizi in tutte le province”.

Ogni Asl potrà quindi istituire una Uca ogni 100mila abitanti. Ciascuna equipe che gestirà sia accertamenti diagnostici che interventi terapeutici, sarà formata da un infermiere e da un medico (proveniente dai ruoli dell’ex continuità assistenziale), secondo le modalità organizzative previste dall’Accordo collettivo nazionale della medicina generale. Il servizio sarà richiesto direttamente dal medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta e anche dal medico ospedaliero, nel caso occorra gestire la fase della dimissione fino alla pianificazione delle cure da parte del medico di assistenza primaria.

“Le funzioni – conclude l’assessore – potranno essere molte altre: penso, ad esempio, alla presa in carico e al follow up dei pazienti domiciliari durante focolai epidemici. Il tutto in raccordo con i medici di assistenza primaria, ai quali le Uca assicureranno il necessario supporto”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Assistenza sanitaria domiciliare grazie all'istituzionalizzazione delle Unità di continuità, Verì: "Il covid ne ha dimostrato l'efficacia"

IlPescara è in caricamento