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La commissione attività produttive chiede tempi certi per i balneatori: "La Regione deve predisporre subito l'ordinanza"

Il presidente della commissione comunale Rapposelli interviene dopo la seduta odierna alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti dei balneatori

Regole certe e chiare con un'ordinanza che la Regione Abruzzo deve emanare subito, per consentire ai gestori degli stabilimenti balneari di iniziare a posizionare lettini, sdraio, ombrelloni e palme in vista della riapertura della stagione turistica. L'appello arriva dal presidente della commissione comunale attività produttive Rapposelli, al termine della riunione odierna alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti delle associazioni di categoria dei balneatori, ovvero Stefano Cardelli presidente del vonsorzio Ciba, Riccardo Padovano e Franco Danelli rispettivamente Presidente Sib-Confcommercio e Presidente Confcommercio, Sandro Lemme come rappresentante balneatori della confartigianato.

VIDEO - BAR E RISTORANTI CONTRO LE LINEE GUIDA INAIL

I balneatori, fa sapere Rapposelli, sono molto preoccupati per la prossima stagione estiva in quanto restano ancora in sospeso i criteri che il Governo e la Regione imporranno per il distanziamento sociale e la sicurezza sanitaria per l'emergenza Coronavirus. In particolare, le critiche si sono concentrate sul documento dell'Inail che prevede protocolli che, secondo i balneatori, porterebbero all'impossibilità di svolgere la propria attività nell'estate 2020. Cardelli ha dichiarato:

L’applicazione del protocollo dell’Inail è fallimentare, innanzitutto perché sul montaggio delle strutture sull’arenile prevede un coefficiente sulle distanze che è capestro, parliamo di una distanza tra un ombrellone e l’altro di 5,40 metri, imponendo uno spazio di almeno 22 metri quadrati ogni 4 persone per mantenere la ‘distanza sociale’ e imponendo anche l’eventuale collocazione degli ombrelloni.

Che significa che in uno spazio dove prima potevamo ospitare mille persone, oggi ne potremo accogliere a malapena 300, ma questo solo per gli stabilimenti grandi, che possono contare su una spiaggia di almeno 5mila metri quadrati.

Gli operatori chiedono di poter gestire autonomamente la disposizione degli ombrelloni e dell'attrezzatura garantendo ovviamente il distanziamento sociale, ed il presidente Rapposelli ribadisce che dalla Regione occorrono scadenze e tempi rapidi per avere un protocollo a cui attenersi, regole che devono essere frutto di un confronto costruttivo ed attivo con gli imprenditori degli stabilimenti balneari.

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