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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Provincia di Pescara, Rapporto Sociale 2009: crescono gli immigrati residenti

La Provincia di Pescara ha diffuso stamane il nono Rapporto Sociale della Provincia, uno strumento utile per fare il punto della situazione per quanto riguarda la realtà sociale pescarese. Cresce la popolazione nell'area metropolitana, aumentano del 21% gli immigrati residenti

Il Presidente Testa ha presentato il nono Rapporto Sociale della Provincia, il primo della nuova amministrazione di centrodestra.

“Lo scopo di questo strumento è quello di facilitare il lavoro di chi deve pianificare le politiche sociali del territorio, ma anche stimolare l’attenzione della comunità locale su particolari problematiche”. Il suo valore sta proprio nel delineare un quadro d’insieme della realtà sociale provinciale al di là dei singoli dati e delle informazioni frammentarie e disperse, nel costruire una mappatura specifica che può costituire la base di partenza per la programmazione e la progettazione sociale." ha detto il Presidente.

Popolazione Residente: 318.562 unità, 48 %  maschi, 52%  femmine

Nel Comune di Pescara si registra un leggero decremento (-1%) rispetto all’anno precedente, anche se nel capoluogo si concentra il 29% del totale dei residenti.
I Comuni di Montesilvano, Spoltore e Città S. Angelo vedono tutti un aumento consistente della popolazione (+3%).
Rispetto alle rilevazioni del 2007, si registra un incremento demografico ed un conseguente aumento della densità media solo ed esclusivamente nell’ambito n. 32 (comune di Montesilvano) e nell’ambito n. 33 (Area Metropolitana). La densità media complessiva provinciale risulta di 260 abitanti/km.


Stato civile: il 51% dei residenti risulta coniugato, accanto ad una  percentuale consistente anche di celibi/nubili.

Il valore dei vedovi/e rivela una nettissima prevalenza delle donne, che costituiscono ben l’86% del totale, dato comune a tutta la popolazione nazionale, a conferma della maggiore speranza di vita delle femmine.
I matrimoni sono in crescita: nel 2008 ci sono state 2262 celebrazioni, a fronte delle 2043 dell’anno precedente. Il numero di divorzi, la maggior parte di natura consensuale, continua a diminuire,  tanto che nel 2008 scendono da 438 a 260, anche se salgono le separazioni da 229 a 395.

Famiglia: In crescita il numero di famiglie con un solo figlio (il 53%)


Distribuzione per età:  I valori totali della popolazione per sesso rivelano, in linea con l’andamento nazionale, una prevalenza femminile di  due punti percentuale, ma aggregando i dati per classi di età la distribuzione si modifica in modo sostanziale: i maschi sono superiori alle femmine nelle fasce di età più basse, probabilmente grazie alla loro maggiore probabilità fisiologica alla nascita  (in media 106 maschi per 100 femmine); tra i 25 e i 45 anni si nota un processo di riallineamento, in seguito il numero delle femmine  tende a superare, anche di molto, quello dei maschi (il fenomeno è noto come “minore propensione fisiologica alla morte”).

Tra gli over sessantacinquenni, infatti, le donne costituiscono il 58%, la forbice si divarica ulteriormente dopo i settantacinque anni, età dopo la quale la percentuale di donne raggiunge ben il 62%.
La percentuale di popolazione anziana (con più di 65 anni) si conferma pari al 21 % sul totale dei residenti  e supera la percentuale della popolazione giovanile (0-14 anni), che si conferma al 14%.
Le persone con più di 75 anni costituiscono il 10% della popolazione; il dato è particolarmente significativo per chi si occupa di pianificare i servizi, poiché si tratta di un’età dopo la quale le esigenze assistenziali cominciano ad essere più evidenti.

Indice di vecchiaia: l’indice di vecchiaia, cioè il rapporto tra la popolazione con 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni, al 31 dicembre 2008 è 153; questo vuol dire che vi sono 153 anziani ogni 100 giovani a fronte di un valore nazionale che, seppure in crescita, si attesta a 142,8.

Indice di dipendenza 32: ogni 100 persone ce ne sono 32 non autosufficienti per ragioni anagrafiche.

Indice di ricambio: 114, questo significa che ogni 100 persone che entrano nell'età lavorativa 114 ne escono, con un notevole restringimento della base potenzialmente produttiva.

Alcuni comuni della provincia hanno una concentrazione di anziani superiore al 30%, (Brittoli, Corvara, Sant’Eufemia a Maiella, Civitella Casanova, Pietranico, Carpineto), tra questi spicca il comune di Brittoli con una percentuale che raggiunge addirittura il 41%. Cappelle sul Tavo è il comune con la minore concentrazione di anziani, con il 15% di presenze.

Stranieri residenti: al 31 dicembre 2008 gli stranieri che risultano iscritti agli Uffici Anagrafe di tutti i comuni della provincia sono 14.168, ben il 21% in più della popolazione rilevata nell’anno precedente. L’incidenza sulla popolazione residente è pari al 4%.
Negli ultimi nove anni si è manifestato un trend di crescita positivo, si è passati da 3994 stranieri nel 2000 a 14.168 nel 2008.

Comunità più presenti:  Rumeni, Albanesi, Ucraini, Cinesi e Senegalesi.

Anche se si registra una crescita in quasi tutte le comunità, in alcune l’incremento è più evidente e significativo: è il caso delle popolazioni provenienti dalla Nigeria, dalla Romania, dal Marocco e dalla Bulgaria, che crescono rispettivamente del 39%, del 34%, del 32% e del 28%. Le comunità albanese e ucraina mantengono un ritmo di crescita elevato (+26% e +20%), mentre rallenta la comunità cinese (+9%) e quasi si arresta quella senegalese.

Distribuzione per sesso: La distribuzione per sesso ci conferma una netta prevalenza delle donne, che costituiscono il 56% del totale, un tratto distintivo dell’immigrazione in Italia, ma che in provincia è particolarmente accentuato. Le comunità a più alta presenza femminile sono quelle provenienti dall’Est Europa e dal Sud America, quasi tutte caratterizzate da un’incidenza percentuale di donne che supera il 70%.

Distribuzione per età: L’età media degli immigrati residenti è 33 anni, a fronte dell’età media della popolazione residente nel suo complesso che si attesta a 50 anni, ben il 47% degli immigrati residenti ha un età compresa tra i 26 ed i 45 anni. A questo si aggiunga il fatto che la popolazione straniera sotto i 20 anni costituisce il 24%, mentre gli immigrati con oltre 65 anni sono solo il 3%.

Distribuzione territoriale: Per quanto riguarda la distribuzione territoriale è nei comuni di Pescara e Montesilvano che si concentra il maggiore numero di stranieri, rispettivamente il 36% ed il 24% del totale straneri residenti in provincia, ma se si vanno ad analizzare i dati sulle presenze rapportandoli a quelli sul totale residenti nei singoli comuni, sono nell’ordine Nocciano, Torre de’ Passeri e Montesilvano i comuni a più alta concentrazione di stranieri, con un’ incidenza percentuale sul totale popolazione residente rispettivamente del 13%, dell’8% e del 7%.

Permessi di soggiorno: I permessi per motivi familiari, già molto numerosi nella nostra provincia, sono in deciso aumento, attestandosi al 46% del totale permessi, rispetto al 42% del 2007, risultato della tendenza alla stabilizzazione e alla “familiarizzazione” delle presenze immigrate sul territorio provinciale.

I motivi di lavoro rimangono, comunque, la causa dominante per la permanenza in provincia, anche se si registra un calo del 2% rispetto all’anno precedente ed i permessi di soggiorno per lavoro si attestano al 49%, di cui il 9 % per lavoro autonomo. La comunità senegalese e quella cinese si confermano quelle che maggiormente svolgono un’occupazione di tipo autonomo, con un’incidenza dei permessi di questo tipo rispettivamente del 48% e del 35%.

Presenza nelle scuole: Gli alunni stranieri iscritti nell’anno scolastico 2008/2009 salgono a 1.981 unità, con un’incidenza degli alunni stranieri sul totale alunni iscritti alle scuola pubbliche e private di ogni ordine e grado della provincia di Pescara pari al 4%. La scuola primaria risulta quella con la maggiore presenza, in termini assoluti, di alunni stranieri, seguita nell’ordine dalla scuola secondaria di II grado, dalla scuola secondaria di I grado e infine dalla scuola dell’infanzia.

Gli alunni di cittadinanza rumena sono i più presenti in tutti i cicli scolastici, ad eccezione della scuola di II grado che vede la presenza degli albanesi, con un’incidenza del 25%, superare nettamente quella dei rumeni, che si attesta al 14%.

Università: Nell'anno accademico 2008-2009 gli stranieri iscritti ai corsi di laurea negli Atenei con sede a Pescara risultano 272. Il corso di laurea che presenta maggiore attrattiva per gli studenti stranieri risulta essere quello di Architettura, seguono nell’ordine Lingue e Letterature Straniere e le Facoltà di Economia. Le comunità più rappresentate sono quella greca, quella albanese e quella rumena e si distribuiscono in maniera differente tra le varie Facoltà:  quella greca prevale nella Facoltà di Architettura, quella albanese nella Facoltà di Lingue e quella rumena in quella di Economia.

Lavoro: Al 31 dicembre 2008 risultano disponibili al lavoro 2432 cittadini stranieri,  ben il 19% in più rispetto alle rilevazioni dell’anno precedente, vale a dire che il 17% degli stranieri residenti è iscritto ai Centri per l’Impiego della Provincia di Pescara. Tra i disponibili al lavoro immigrati prevale, anche se di poco, la componente femminile, le donne straniere costituiscono, infatti, il 54% del totale. L’iscrizione ai Centri per l’impiego si presenta piuttosto omogenea in tutte le classi di età comprese tra i 19 anni ed i 50 anni. Serbia e Montenegro, Romania, Albania, Senegal ed Ucraina sono nell’ordine i paesi più rappresentati tra i disponibili al lavoro.

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