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Santilli risponde ai comitati: "Migliorare Pescara e renderla sempre più bella è il nostro obiettivo"

La replica dell'assessore al verde: "Nessuno sterminio, anzi un lavoro ragionato con attenzione, per trovare una soluzione che contempli tutti gli aspetti pensando che la città può e deve cambiare, il che non vuol dire azzerare la storia"

L'assessore comunale al verde e ai parchi pubblici, Gianni Santilli, parla all'indomani della manifestazione che si è svolta sotto ai portici di piazza Salotto: "Migliorare Pescara, sotto tutti i punti di vista, renderla sempre più bella e accogliente. È questo il nostro obiettivo, anche per quanto riguarda il verde che per anni, forse decenni, è stato lasciato morire dalle amministrazioni che ci hanno preceduto nel silenzio più assordante delle associazioni che oggi protestano. Noi, invece, partecipando ai bandi, ci siamo aggiudicati i fondi per intervenire sul verde cittadino e per gli edifici storici. Se così non fosse stato avremmo ancora alberi inguardabili e palazzi deteriorati e senza possibilità di recupero, come stava succedendo", dice Santilli rispondendo ai cittadini e ai comitati.

“Sarebbe sufficiente - aggiunge - leggere tutti, ma tutti i documenti, che sono a disposizione dei cittadini, per comprendere le scelte che stiamo portando avanti sulla città anche per cambiare il patrimonio arboreo specie laddove è malato, direi morto, da tempo. Penso a corso Umberto e piazza Sacro Cuore, che cambieranno volto”.

A tale proposito, Santilli ricorda che "la soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le Province di Chieti e Pescara scrive, in riferimento a corso Umberto, che "il verde ad oggi è fortemente compromesso per il deperimento o perdita dei lecci ivi dimorati a causa dell’attacco massiccio di vari fitofagi del genere cocciniglia. Di fatto con l’avvento del piano nazionale per l’utilizzo dei prodotti fitofarmaci (entrato in vigore il 2014) si è andato sempre più limitando l’azione curativa di contenimento degli insetti entomofagi a danno delle alberature cittadine, per altro, già compromesse per l’acuirsi di pluriformi fattori abiotici negativi. La forestazione" che il Comune sta attuando, scrive sempre la soprintendenza, "andrà a determinare il miglioramento delle condizioni climatiche nell’area interessata". Come noto (basterebbe guardare le foto per rendersene conto) non si trattava affatto di alberi sani, anzi erano malati da oltre 10 anni, e al loro posto troveranno spazio 184 nuovi alberi (cioè più di prima) e 2.300 tra arbusti e altre essenze verdi, per migliorare la qualità dell'aria e favorire l'ombreggiatura nei mesi estivi".

La nuova pavimentazione, poi, "sarà drenante, per ridurre l'accumulo di calore. Mi chiedo dove fossero le associazioni quando il verde del nostro centro città si ammalava e poi moriva: non mi pare che urlassero con la stessa veemenza contro quei politici che oggi sono in piazza con loro ma prima governavano e avrebbero potuto fare qualcosa".

Ma Santilli si esprime anche sull'altro intervento, quello di riqualificazione di piazza Alessandrini e di risanamento del Mediamuseum: “Un progetto migliorativo, rispetto all'esistente, visto che la piazza, sottoposta a tutela monumentale, è ridotta malissimo ormai da anni ed è bisognosa di una riqualificazione radicale. Anche in questo caso è arrivato il via libera della Soprintendenza e, per il verde, sono previste "opere di compensazione ecologica e un incremento del patrimonio arboreo anche in aree limitrofe" tant'è che a fronte dei 18 alberi rimossi ce ne saranno 39 nuovi (il tutto ben dettagliato dai nostri uffici e dalla soprintendenza, con l'indicazione delle specie da mettere a dimora). Un aspetto fondamentale è la tutela dell'edificio che ospita il Mediamuseum. Per salvarlo si dovrà effettuare un intervento strutturale sulla fondazione, attraverso pali del diametro di un metro e lunghi fino a 45 metri collegati all'edificio con trave di coronamento”.

A questo scopo “saranno utilizzati dei mezzi di cantiere che necessitano di uno spazio di lavoro incompatibile con 7 platani esistenti vicino al Mediamuseum: di qui la decisione di strutturare il progetto in modo tale da mettere in sicurezza l'edificio e prevedere un nuovo assetto del verde, con la messa a dimora di altri alberi. Nessuno sterminio, come dice la minoranza, anzi un lavoro ragionato con attenzione, per trovare una soluzione che contempli tutti gli aspetti pensando che la città può e deve cambiare, il che non vuol dire azzerare la storia”, conclude Santilli.

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