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Petrolio, Paolucci del PD: "La proposta della Giunta è solo propaganda"

Il segretario regionale del PD Paolucci ha voluto commentare la proposta di legge presentata dalla Giunta Chiodi in merito allo sfruttamento petrolifero del suolo abruzzese: "Solo la revoca delle concessioni può salvare la costa abruzzese, si tratta di pura propaganda"

Il segretario regionale del PD Paolucci interviene sulla proposta di legge approvata dalla Giunta Chiodi riguardante il divieto di sfruttamento del sottosuolo abruzzese per attività legate al petrolio.

Secondo Paolucci, le associazioni ambientaliste, i comitati ed i cittadini non devono abbassare la guardia in quanto si tratterebbe di pura propaganda politica.

"A  nome di tutto il PD abruzzese mi appello alle associazioni, agli enti locali, all’opinione pubblica affinché non venga smobilitato l’ampio fronte contro il centro oli e le perforazioni: la proposta presentata dalla giunta regionale è solo propaganda, perché l’Abruzzo non è affatto salvo" dichiara Paolucci.

"Il disegno di legge proposto non mette assolutamente l’Abruzzo al riparo dai rischi che finora abbiamo combattuto: basti pensare che viene eliminata la norma transitoria del precedente testo che bloccava i procedimenti in corso (centro oli), e il dirigente del servizio attesta che non vengono rimossi i motivi di impugnativa. Un fatto sul quale è necessario tenere altissima l’attenzione di tutti quelli che vogliono difendere e valorizzare la vocazione verde dell’Abruzzo" prosegue il segretario del PD.

"L’unico modo per salvare l’Abruzzo da una degenerazione petrolchimica è la revoca, da parte del governo nazionale, di tutte le concessioni, così come avvenuto in Brianza. E solo la mobilitazione costante dell’opinione pubblica può consentire questa svolta. Cedere alla propaganda sarebbe un grave errore" conclude Paolucci.

AGGIORNATO ALLE ORE 12,48 DEL 4 DICEMBRE 2009




Wwf e Legambiente esprimono la propria soddisfazione per il disegno di legge approvato dalla Giunta Chiodi riguardante lo sfruttamento del sottosuolo abruzzese al fine di estrarre e lavorare oli combustili.

La legge, che in sostanza blocca qualsiasi tipo di attività collegata al petrolio su quasi tutto il territorio regionale, ora dovrà essere approvato in via definitiva dal Consiglio Regionale.

"Si tratta di un atto che abbiamo richiesto più volte in quest’ultimo anno e che sicuramente aiuta la battaglia contro la deriva petrolifera nella nostra regione, esprimendo una volontà di difendere l’Abruzzo dei parchi e dell’agricoltura di qualità.

Ora è importante che tutto il Consiglio regionale si adoperi per arrivare ad una rapida approvazione della legge, migliorandola laddove sarà necessario.

Resta poi il dato delle estrazioni a mare su cui si dovrà intervenire per evitare che tutto il mare prospiciente la costa abruzzese sia invaso da piattaforme" dichiarano i Presidenti Dante Caserta e Angelo Di Matteo.

Le due associazioni approfondiranno i termini specifici del decreto per analizzare quali aree siano state escluse dal decreto.

"Oggi però riteniamo che tutto il movimento che si batte contro la petrolizzazione dell’Abruzzo, fatto da associazioni ambientaliste, comitati, enti locali, associazioni di categoria, cantine sociali e singoli cittadini, possa ritenersi soddisfatto e possa trovare motivazioni ulteriori per continuare la battaglia verso uno sviluppo che punti sulle produzioni ed il turismo di qualità e che privilegi l’efficienza ed il risparmio energetico, la mobilità sostenibile e la produzione da fonti rinnovabili." concludono Wwf e Legambiente.
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