rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Centro

Pescara, nuovi sensi unici: le critiche del PD

Pubblichiamo il comunicato stampa del gruppo consiliare PD in merito alle modifiche alla viabilità apportate dall'amministrazione comunale in centro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Il Partito Democratico torna a sottolineare che in materia di mobilità non si può agire a colpi di ordinanza sindacale e senza alcuno strumento di pianificazione.

Occorre un Piano Urbano del traffico, non solo perché è previsto come obbligatorio dal Codice della strada, ma perché un Piano è garanzia per tutti, essendo condiviso nel processo della sua realizzazione con cittadini, associazioni, sindacati, imprenditori ed altri portatori di interesse, conosciuto dal Consiglio Comunale, osservabile dai cittadini e infine pubblico e quindi conoscibile da tutti e garanzia per chi vuole fare delle scelte di vita o di lavoro.

Se invece capita quello che è capitato questi giorni a Pescara, succede l’impossibile e cioè che un assessore al mattino si sveglia e con ordinanza modifica senza criterio la mobilità di una zona, finendo per scontentare tutti, dai residenti ai commercianti.

Scelte sconsiderate che ancora oggi riusciamo a comprendere, come del resto sfugge il senso anche agli stessi consiglieri e assessori di maggioranza, che non lo comprendono e non lo condividono.

La verità è che è auspicabile pedonalizzare, ma non si può pedonalizzare a pezzettini (addirittura si pedonalizza una parte di una via, via Mazzini), senza un piano urbano del traffico che preveda anche la creazione di parcheggi o una tutela per i residenti delle strade che vengono
pedonalizzate.

Che senso ha rigirare una parte di via Regina Margherita, quella compresa tra via De Amicis e via Muzii, dandole lo stesso senso (sud-nord) che hanno già le parallele via Regina Elena e via Cesare Battisti e via Silvio Pellico?

E se l’obiettivo è quello di vietare l’ingresso delle auto verso il centro, perché ribaltare il tratto di via Mazzini tra la riviera e via Regina Margherita, consentendo l’ingresso delle auto da via De Amicis, che morfologicamente e per le auto in sosta non si presta a tutto quel flusso di traffico
e che oggi sconta tutto l’inquinamento da polveri sottili e del rumore dell’intera zona?

Che senso ha spezzettare due direttrici lineari che prima permettevano alle auto di arrivare dalla riviera fino a C.so Vittorio Emanuele, come via De Amicis e via Mazzini, aumentando percorsi tortuosi e allungamento dei percorsi?

L’obiettivo è quello di evitare che le auto entrino in centro? Ma ci si rende conto che invertendo il senso in via Regina Margherita si è dirottata l’unica linea della GTM, la linea 15 sulla riviera? Un non senso, che priva l’intero centro cittadino di un servizio di trasporto
pubblico. Si vieta il centro alle automobili e lo si vieta anche al trasporto pubblico! Risultato più unico che raro.

Altra contraddizione in termini. Fiorilli dice che vuole favorire l’allontanamento delle auto dal centro cittadino. Ma passata via Mazzini, l’assessore è a conoscenza che per raggiungere la riviera bisogna percorrere via N. Fabrizi fino a via De Sanctis, visto che via Galilei è stata invertita?

L’ordinanza n. 362 del 27 agosto che modifica questi sensi unici prevedeva però una corsia preferenziale per l’autobus sul tratto di via Regina Margherita invertito. Che fine ha fatto? Arcano svelato. Pressioni ricevute e dietrofront, non si eliminano i parcheggi e l’autobus viene dirottato
altrove.

Questione inquinamento: le auto nell’ora di punta passano lunghi minuti incolonnate, producendo polveri sottili. Intasata la riviera (a proposito, ma come si concilia con l’idea di pedonalizzarla di Masci??), intasata Via S. Pellico e soprattutto via Muzii e via De Amicis. Ne è valsa la pena pedonalizzare 50 metri di strada senza uno studio approfondito, per poi soffocarla di polveri?

Problema parcheggi: una buona pedonalizzazione dovrebbe essere preceduta dalla creazione di nuovi posti auto, ma qui è successo l’inverso. Pedonalizzando si sono persi centinaia di posti auto. In Via Silvio Pellico (33 posti), Via Mazzini (65 posti) e il Lungomare tra la Nave di
Cascella e via Balilla (40 posti), ed altri 100 stalli nel tratto più a sud del lungomare, trasformati in posti mote sul lato monte tra via Galilei e in lungofiume Paolucci. In totale persi 230 posti auto per un capriccio.

E Fiorilli cosa risponde? Che li recupererà nel parcheggio sotto Piazza Primo Maggio, come dire alle calende greche!

Ma sono tante altre le criticità. Pensate alla linea 15 dirottata sulla riviera, che ha difficoltà a girare in sicurezza (oltrepassa la mezzeria) e poi, una volta rientrata su via Galilei, trova la fermata in pieno incrocio con via Nicola Fabrizi e da lì non riesce a svoltare per la presenza di furgoni in sosta. Scena ripetutasi fino a ieri mattina con il personale GTM costretto a scendere per chiedere ai furgoni di spostarsi.

Notizia di poche ore fa, l’eliminazione dei parcheggi lato monte della riviera da Piazza Primo Maggio fino al porto, sostituiti da posti moto e l’appalto dei lavori di via C. Battisti e via Firenze, che andranno pedonalizzate a sentire Fiorilli. Non era il caso di attendere e studiare una
pedonalizzazione più estesa, studiata, condivisa e definitiva?

Se l’intento di Fiorilli era quello di stupirci con effetti speciali dobbiamo dire c’è riuscito alla grande.

Per pedonalizzare cinquanta metri di Via Mazzini è riuscito a creare code, percorsi tortuosi e sicuramente più inquinamento, ma è soprattutto riuscito a mettere d’accordo tutti: residenti e commercianti, circa gli effetti negativi di questa mini rivoluzione della viabilità.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pescara, nuovi sensi unici: le critiche del PD

IlPescara è in caricamento