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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Pescara, la Asl assume medici ed infermieri per il carcere nonostante la carenza di personale in ospedale

A sollevare il caso il presidente del consiglio regionale Sospiri, in merito alla delibera firmata dalla dirigenza Asl che intende assumere personale sanitario per la casa circondariale

La Asl è pronta ad assumere 5 nuovi medici, 6 infermieri ed uno psicologo più un primario ed un direttore per il carcere di Pescara, nonsotante l'ospedale sia al collasso e viva una costante e grave carenza di personale. A sollevare il caso il presidente del consiglio regionale Sospiri, che commenta la delibera della dirigenza Asl con la firma del dirigente Caponetti e il coordinatore Boccabella che temporaneamente hanno acquisito i poteri dell'ex manager Asl Mancini rimosso dall'incarico.

Sospiri ha informato del caso l'assessore regionale Verì, parlando di uno schiaffo per i cittadini considerando le quotidiane emergenze vissute in ospedale e nel pronto soccorso, dove appena 24 ore fa 40 persone hanno atteso ore prima di essere visitate per il blocco delle sale causato da 5 emergenze contemporanee e l'assenza di personale a disposizione.

Sospiri ha aggiunto:

Francamente non possiamo non essere interdetti a fronte di una tale delibera che dimostra la distanza siderale
tra la Dirigenza della Asl di Pescara e i bisogni urgenti e concreti del territorio: premettendo che io sono l’amministratore regionale che ha eletto il Garante dei Detenuti, credendo nell’importanza di tale figura quale tutore dei diritti di coloro che stanno espiando una pena detentiva dopo aver commesso un qualunque reato, credo però che il loro diritto alla salute sia pari a quello di tutti gli altri cittadini.

Sospiri aggiunge che non è accettabile a fronte di liste d'attesa infinite, dare priorità all'assunzione di nuovo personale dedicato esclusivamente al carcere, riservando il privilegio di nuovi medici ed infermieri ai carcerati:

Chiederò di sentire i firmatari di quel provvedimento sconsiderato per capire quale sia la logica che ha indotto la Direzione aziendale
della Asl di Pescara a buttare soldi da una finestra per pagare primari che dovrebbero occuparsi per due anni solo della popolazione carceraria, che sarebbe costituita di circa 400 unità, privando del diritto di cura 117mila pescaresi residenti

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