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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Montesilvano

Il progetto di ricollocazione dell’ufficio disabili a Montesilvano? Per il Pd “è preoccupante”

Romina Di Costanzo, Segretaria cittadina del Partito Democratico, definisce "paradossale" l’intento dell’Amministrazione "di declinare lo spostamento della sede e la riduzione dell'organico e delle ore lavoro nel segno di continuità di erogazione dei servizi"

Il progetto di ricollocazione dell’ufficio disabili è preoccupante per non dire paradossale. Paradossale come l’intento dichiarato da parte dell’Amministrazione di declinare lo spostamento della sede e la riduzione dell'organico e delle ore lavoro nel segno di continuità di erogazione dei servizi piuttosto che realisticamente di compressione di un servizio e rinuncia a un importante know-how consolidatosi in questi anni con costosi corsi di formazione a spese della collettività”.

È quanto afferma in una nota Romina Di Costanzo, Segretaria del Pd di Montesilvano, che parla di “un ufficio aperto nel lontano 2007 con lo scopo di favorire l’integrazione, autonomia e indipendenza agli utenti disabili, che nel tempo si è distinto per competenze ed esperienze nel suo operato fungendo da buona pratica ed eccellenza non solo in ambito regionale”.

Ad aggravare la situazione c’è “anche la disfunzione logistica legata alle barriere architettoniche e agli spazi non idonei a ospitare uno sportello che si occupa di garantire servizi a utenti con disabilità psichica, fisica e intellettiva. Diversamente la sede originaria, appositamente realizzata per tale funzione, è priva di ostacoli e con un’ampia pedana riadeguata, posizionata al centro di tutti i servizi comunali e con nelle vicinanze quasi una decina di parcheggi per disabili”.

Di Costanzo conclude affermando: “Siamo consci della crisi socio-economica e dei tagli agli enti locali ma sicuramente un contenimento e riorganizzazione dei costi non può essere concepito attraverso lo svilimento del welfare locale. Compito di una società civile e dunque di un Amministrazione è operare perché si creino opportunità e condizioni di vita, per cui l’handicap abbia volto, voce, parola e soprattutto abbia dignità esistenziale. E in questo contesto, i servizi rappresentano i luoghi della risposta ai bisogni indotti dalla disabilità, che forniscono alla persona quegli strumenti e quelle opportunità per vivere una vita dignitosa”.

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