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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Visita ispettiva di Alleanza Verdi-Sinistra in ospedale: "Attese impensabili, caos organizzativo ed emergenza allo stremo"

Visita ispettiva del senatore Giuseppe De Cristofaro con i candidati Daniela Santroni e Ivano Martelli nell’ospedale di Pescara

«Attese impensabili, caos organizzativo ed emergenza allo stremo, una trincea che non può rimanere tale. Il diritto alla salute deve essere assicurato a tutela di pazienti e medici».
Questo quanto commentano Alleanza Verdi-Sinistra dopo la visita ispettiva nell'ospedale Santo Spirito di Pescara.

La campagna nazionale “Un Paese due cure: viaggio nella sanità del mezzogiorno” di Alleanza Verdi-Sinistra fa tappa nel presidio ospedaliero pescarse, dove nella mattinata di martedì 20 febbraio i candidati di Alleanza Verdi Sinistra, Daniela Santroni e Ivano Martelli con il senatore Giuseppe De Cristofaro si sono recati per visitare e analizzare la situazione della sanità locale.

La visita ha interessato principalmente il pronto soccorso del nosocomio pescarese e si è aperta con l’incontro con il direttore sanitario Rossano Di Luzio e il direttore del pronto soccorso Tiziana Ferrara, a capo dell’unità operativa complessa Medicina e Chirurgia d'Urgenza. «Abbiamo scelto di fare questa visita, perché pensiamo che la sanità pubblica sia la più grande infrastruttura democratica di questo Paese, ma anche che in questo momento viva, soprattutto nelle regioni meridionali, una fase di enorme sofferenza», dice il senatore Giuseppe De Cristofaro, «caratterizzata da una grande disparità di fruizione e da un importante divario territoriale. Visitando il Pronto soccorso di Pescara abbiamo incontrato diversi pazienti che, al di là del lavoro straordinario dei medici e degli infermieri, sono costretti a restare anche diversi giorni in corsia, senza poter andare nei reparti. Davvero una situazione di grande difficoltà che rischia di essere aggravata dallo scellerato progetto dell’autonomia differenziata: che è un vero e proprio tradimento delle regioni del sud, perché rischia di accentuare drammaticamente i divari territoriali e far crescere la diseguaglianza. Noi di Alleanza Verdi a Sinistra ci batteremo con forza per fermare l’autonomia differenziata, lo facciamo a Roma, ma anche sul territorio e oggi qui in Abruzzo».

«Sono molte le criticità emerse anche e soprattutto di tipo strutturale da questa visita», affermano Daniela Santroni e Ivano Martelli, «dalle liste di attesa che sono fra le piaghe maggiori che affliggono l’attuale organizzazione della sanità a livello regionale e Pescara non fa eccezione, alla fuga dell’utenza. Riteniamo che i tempi delle liste d’attesa non si possano sanare ricorrendo a mezzi mobili ambulanti appaltati al privato, né costringere i pazienti a rivolgersi a strutture non pubbliche per evitare attese e lungaggini che alimentano numeri e costi della mobilità passiva. Diverse anche le criticità di un Pronto soccorso, pur nuovo, ma che ha giornalmente oltre 40 pazienti che stazionano in attesa di un ricovero che può arrivare anche ben oltre una settimana di media, in un reparto con oltre 90.000 accessi l’anno e in media 200 pazienti al giorno. Una situazione che snatura l’efficacia e l’efficienza del reparto, mortificando il lavoro di medici e infermieri. Bisogna riorganizzare il lavoro e il peso dei reparti, soppesando liste di attesa, capacità di accesso alla cura, nonché l’invecchiamento dell’utenza, fattori oggi di crisi, ma su cui bisogna intervenire perché tali tendenze non miglioreranno in futuro. Per questo riteniamo che ospedali e case di comunità possano non essere la soluzione adeguata se non supportate da assunzioni di medici e infermieri e da una migliore organizzazione dell’intera filiera. Impedimenti che rappresentano una barriera al diritto di cura. L’Abruzzo investe l’82 per cento sulla sanità, è vero che il governo ha tagliato fondi, però resta un’organizzazione carente, strutturale. I fondi ci sono, le professionalità anche, la sanità non deve produrre solo costi come capita con la mobilità passiva che vede una fuga di pazienti verso le strutture private e che costa agli abruzzesi oltre 100 milioni l’anno. Dobbiamo investire sulla sanità pubblica, come fanno anche altri Paesi, perché è il solo modo per dare risposte al bisogno di cure della comunità. Il Pnrr può essere l’occasione giusta, in Abruzzo arriveranno 213 milioni di euro, speriamo non sia l’ennesima un’occasione mancata».

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