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Nuovo depuratore a Rancitelli: il centrodestra dice no

I consiglieri comunali del centrodestra dicono no al secondo depuratore da realizzare in città, e per questo voteranno contro la delibera che verrà esaminata oggi in consiglio comunale

Sospendere la delibera riguardante la realizzazione di un secondo depuratore a Pescara, in attesa del tavolo tecnico convocato dalla Regione che farà il punto sulla situazione del sistema di depurazione in città e in tutta l'area metropolitana. I consiglieri d'opposizione di centrodestra dicono no alla realizzazione dell'opera che dovrebbe sorgere nel quartiere di Villa del Fuoco.

“In realtà appare perlomeno prematuro assumere decisioni di carattere strategico, quale la realizzazione di un secondo depuratore a servizio della città di Pescara, alla luce dell'imminente avvio dei lavori di adeguamento e ottimizzazione dell'impianto già esistente, lavori che determineranno un rilevante potenziamento dello stesso con una capacità depurativa più che raddoppiata. Tale potenziamento determinerà inevitabilmente una maggiore quantità di acque depurate con benefiche ricadute sulla qualità ambientale delle acque fluviali e di quelle marine del tratto antistante la città. Riteniamo che potrebbero essere ugualmente utili, meno costose sia sul piano degli investimenti, che per quanto attiene ai costi di gestione, che passerebbero dagli attuali 2,5 milioni a 5 milioni di euro (tutti scaricati in bolletta dei cittadini/utenti) e meno impattanti sotto il profilo ambientale, soluzioni tecniche alternative quali, ad esempio, i bacini di contenimento delle acque meteoriche anche ai fini di un loro riciclo" dichiarano i consiglieri, aggiungendo che realizzare in quella zona anche un depuratore aumenterebbe il degrado già presente. 

NUOVO DEPURATORE: PROSEGUE L'ITER BUROCRATICO

“Riteniamo che una sospensiva della votazione non produrrà alcun danno, ma soprattutto sia una scelta di buon senso in una operazione che ha, peraltro, ancora molti punti da chiarire – hanno aggiunto i Gruppi di Forza Italia, Pescara in Testa e Pescara Futura – a partire dalla procedura secondo la quale il Comune deve fare la delibera per dare il via all’iniziativa, l’Aca si farebbe carico di pagare la progettazione, mentre la stazione appaltante, che dovrebbe gestire tutta la fase realizzativa, sarà l’Arap, una suddivisione e moltiplicazione di compiti che francamente facciamo fatica a comprendere. Il tutto nelle more del Ministero dell’Ambiente che potrebbe nominare da un momento all’altro il Commissario per la depurazione, dopo aver dato lo stop al Governatore D’Alfonso che pensava di potersi sostituire al Ministero scegliendo lui il Commissario. Infine, tanta fretta nel voler a tutti costi approvare tale delibera, amministrativamente vuota, sembra quantomeno sospetta, quasi finalizzata a ‘mettere il cappello’ su una delle aree private”.

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