rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Due nuove vasche di raccolta di prima pioggia sul lungofiume dei Poeti e in via Pepe entro l'estate

Il presidente della commissione consiliare Ambiente, Ivo Petrelli, fa il punto sui vari interventi utili alla realizzazione del nuovo depuratore di Pescara

Proseguono a ritmo serrato i lavori per la costruzione del nuovo parco depurativo di Pescara.
A fare il punto della situazione riguardo ai vari interventi in corso e quelli che prenderanno avvio nell'imminente futuro, è il presidente della commissione comunale Ambiente, Ivo Petrelli, al termine della seduta che si è svolta alla presenza del presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e di Giovanna Brandelli, presidente dell'Aca.

«Prima della prossima estate l’Aca avrà realizzato le due nuove vasche di raccolta di prima pioggia sul lungofiume dei Poeti e in via Pepe», fa sapere Petrelli, «a settembre partirà anche la terza vasca dell’impianto B0 alla Madonnina e per il 2023 sarà completato l’ampliamento del depuratore di Pescara. Sono queste le tre date strategiche che garantiranno finalmente a Pescara un mare sempre balneabile e il mantenimento della Bandiera Blu». 

«Obiettivo del vertice», spiega Petrelli, «è stato quello di verificare lo stato dei lavori in corso da un lato per il potenziamento del depuratore, dall’altro per il Parco depurativo, che comprenderà anche le vasche di prima pioggia, opere necessarie visto che tra qualche giorno avremo superato il giro di boa dell’inverno e comincerà il conto alla rovescia per la nuova stagione balneare. Quindi è importante conoscere cantieri, collaudi, opere e prospettive».

Sospiri aggiunge: «Parliamo di opere che per una città di mare sono strategiche, consideriamo che la più grande opera strategica del nostro territorio, ossia il potenziamento del nostro depuratore, era un’opera ferma, morta da anni, con sulle spalle un contenzioso per milioni di euro tra l’Aca e le ditte che si erano aggiudicate l’appalto. Al danno si aggiungeva la beffa, con l’incremento degli sversamenti delle acque reflue nel fiume perché il grande problema della nostra rete fognaria è che si tratta di un sistema ‘misto’, dunque il depuratore si trovava storicamente dei picchi di acqua pulita in ingresso. Per superare il contenzioso la Regione Abruzzo ha dovuto rintracciare, grazie al vicepresidente Imprudente, una cifra, un milione di euro, che in realtà non era più nelle disponibilità come ribasso a base d’asta perché la somma era stata reimpiegata per le opere sulla rete depurativa del vastese. Nonostante questo abbiamo reperito il fondo necessario che ha permesso ad Aca di sedersi al tavolo e raggiungere un accordo per sbloccare le opere. Ora il cantiere già in corso ha l’obiettivo di evitare lo scarico attraverso gli impianti di sollevamento e di trattare maggiori quantità di acque, con la realizzazione di una vasca di ossidazione dei fanghi e di un impianto di filtrazione, per intercettare le acque pulite prima dell’ingresso al depuratore, che dunque dovrà bonificare una minore quantità di reflui per eliminare la carica batterica e lo scarico, una struttura grande quanto un campo di calcio».

Così conclude Petrelli: «Come ha puntualizzato il presidente Brandelli i lavori del Parco depurativo puntano sulla realizzazione delle vasche di accantonamento delle acque di prima pioggia, perché il grande problema della nostra città è che non c’è una separazione tra le acque bianche e le acque nere, che corrono nelle reti in un sistema misto. Questo significa che quando si verificano fenomeni di pioggia intensa, il nostro depuratore, che accoglie sino a 3.750 litri d’acqua al secondo, raggiunta la soglia massima va in tilt, costringendo, sino a oggi, lo sversamento diretto nel fiume delle acque reflue. E allora, da un lato le opere in corso mirano ad aumentare la capacità di trattamento del depuratore, dall’altro a realizzare in città almeno tre bacini di accantonamento delle acque di prima pioggia, bacini dunque che a fronte di un fenomeno violento di pioggia, trattengono le acque in eccesso che, una volta finito il nubifragio, vengono dirottate gradualmente al depuratore per essere trattate, riuscendo a spalmare il picco di afflusso e lo sforzo di depurazione in un lasso di tempo più lungo». 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Due nuove vasche di raccolta di prima pioggia sul lungofiume dei Poeti e in via Pepe entro l'estate

IlPescara è in caricamento