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D'Alfonso (Pd) porta la vicenda de Le Naiadi in parlamento: "Bisogna scongiurare la chiusura"

Il deputato dem interrogherà il ministro dello sport per sapere se è informato di quanto sta accadendo e per arrivare a soluzioni che consentano di riaprire il prima possibile dando risposte a utenti e dipendenti

Un'interrogazione al ministo per lo Sporto Andrea Abodi per informarlo nel caso non lo fosse, ma soprattutto cercare una soluzione per evitare la chiusura a lungo termine de Le Naiadi. A presentarla è stato il deputato Pd Luciano D'Alfonso anche alla luce dell'avvio di uno studio avviato dalla camera di commercio Chieti-Pescara, fa sapere e per verificare “la veridicità di un’eventuale comunicazione in merito, pervenuta dal dirigente della struttura regionale competente, Carlo Tereo De Landerset, agli uffici regionali e al presidente in carica”.

“Nel testo ho ricordato – spiega D'Alfonso - che le piscine Le Naiadi costituiscono, da circa 50 anni, il più importante impianto sportivo del centro Italia dedicato alle discipline acquatiche, molto frequentato dai locali e diventato un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale per gli allenamenti di varie squadre nazionali e di vari eventi di nuoto”.

“Ho altresì sottolineato come la Regione Abruzzo, proprietaria del complesso sportivo, non disponendo di professionalità e personale adeguato per la gestione diretta della struttura, ha di volta in volta affidato la gestione dell’impianto a soggetti terzi, individuati sulla base di apposite procedure ad evidenza pubblica; purtroppo – aggiunge - a causa delle profonde criticità strutturali e gestionali subentrate nel corso degli anni, dopo i ripetuti sforzi di cercare sempre di curare i rapporti tra la parte pubblica e quella privata per scongiurare la chiusura di un complesso sportivo così importante, da ultimo la Regione Abruzzo in data 12 giugno 2023 ha pubblicato il bando di gara europeo per l'affidamento in concessione ventennale della gestione operativa” vinto dal Club Acquatico Pescara e finito poi al centro dell'inchiesta giudiziaria che ha portato all'iscrizione di quattro persone sul registro degli indagati e alla nuova chiusura della struttura. Un'interrogazione in cui il deputato parla anche dell'altro affidamento mai attuato e pure oggetto di indagine: quello per via d'urgenza di agosto oggetto della determinazione 285 e con cui gli uffici regionali “avrebbero proposto alla stessa società ino a fine anno, in considerazione dell’interesse concreto che la stessa società avrebbe manifestato nel partecipare alla gara europea”.

“Nel corso di una conferenza stampa, al contrario, il presidente del Club acquatico ha asserito di essere stato estremamente forzato ad accettare la gestione ventennale del complesso sportivo”, precisa D'Alfonso rimarcando il fatto che ora c'è un'inchiesta e che nel frattempo l'Aeracom (Agenzia regionale di committenza) ha ritirato entrambi i bandi in autotutela (per quello ventennale non era ancora stata sottoscritta la convenzione). Un ennesimo stop che ha come conseguenza “i disagi e le spese a vuoto dei numerosi utenti”, nonché il permanere delle “incertezze sul posto di lavoro per il personale, ancora in attesa delle spettanze dei mesi passati”.

“Considerata l’importanza regionale e nazionale dell’impianto sportivo, pare che lo stesso presidente della camera di Commercio Chieti-Pescara abbia fatto redigere uno studio per il recupero e il rilancio delle Naiadi”, scrive ancora nella sua interrogazione. Ora, aggiunge, “restano da chiarire il ruolo di Vincenzo Serraiocco, il nome di chi lo ha suggerito e quello di chi lo ha chiamato e come mai sia stato coinvolto in questa operazione pur essendo noto che ha in corso un processo per bancarotta fraudolenta proprio per la gestione precedente delle Naiadi”.

“Sono domande che presto troveranno risposta, ma intanto quella struttura non può essere lasciata affondare nella distrazione e nella superficialità di chi ne è proprietario. Se la Regione targata centrodestra in 56 mesi non è riuscita a trovare una soluzione per tenere aperte le piscine – conclude -, si affidino le stesse a chi è in grado di gestirle, senza ricorrere a pasticci e sotterfugi di natura legale e amministrativa”.

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