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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Acerbo (Rifondazione Comunista) torna a Mattino 5: "Realizzare un patrimonio di edilizia residenziale pubblica"

Il segretario nazionale ha parlato dell'occupazione, a Quarto, di una casa popolare da parte di una madre di 28 anni con tre bambini avvenuta mentre l'assegnatario era al lavoro

Nella mattinata del 15 novembre il pescarese Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, è tornato alla trasmissione televisiva Mattino 5, su Canale 5, per parlare stavolta di occupazioni abusive ed edilizia residenziale pubblica. Oggetto della puntata era, in particolare, una storia da Quarto, piccolo comune situato vicino a Napoli, che è balzata all'attenzione delle cronache nazionali. Si tratta dell'occupazione di una casa popolare da parte di una madre di 28 anni con tre bambini avvenuta mentre l'assegnatario era al lavoro.

"In realtà - spiega Acerbo - l'assegnatario non è ancora definitivamente tale perchè viveva nella casa assegnata alla defunta madre e la procedura è ancora in corso. Ovviamente l'impostazione della trasmissione, con ospite in studio Mario Giordano, conduttore di "Fuori dal coro", era tutta incentrata sull'ordine pubblico".

In effetti più volte, nel corso del collegamento con Acerbo, si è sostenuto che non si può giustificare ciò che comunque viene fatto illecitamente. Acerbo ha risposto affermando che "i bambini vanno tutelati" ma, al tempo stesso, l'assegnatario "deve rientrare nella casa", aggiungendo: "Per questo penso che bisognerebbe tassare un po' più i ricchi di questo paese. Ci sono i fondi per realizzare un patrimonio di edilizia residenziale pubblica paragonabile a quello di altri paesi europei come Francia, Austria e Germania, sennò saremo sempre alla guerra tra poveri". 

A quel punto Giordano gli ha controbattuto: "Lei butta la palla in tribuna. Bisogna rispettare prima di tutto il principio di legalità". È stato chiesto ad Acerbo se si dovessero mettere immediatamente fuori gli occupanti abusivi, cioè la mamma con i bambini, e lui ha fatto presente che ci dovrebbero essere case popolari da assegnare in via straordinaria, ma il Comune di Quarto non ne ha disponibilità.

Quindi "la cosa più sensata e giusta (spostare mamma e bambini immediatamente in un'altra unità immobiliare per liberare l'appartamento) risulta impraticabile. Il Comune è anche in dissesto finanziario e non può sostenere famiglie neanche con un contributo", precisa l'ex parlamentare riprendendo l'argomento sul suo profilo Facebook.

"È evidente che dei bambini non puoi metterli per strada. E credo che non sia una buona soluzione neanche separarli dalla madre per mandarli in un istituto. Andrebbe garantito il diritto a un tetto a tutti con percorsi di legalità e non attraverso la guerra tra poveri". Infine Acerbo conclude: "Garantire il diritto alla casa è il miglior modo per evitare le guerre tra poveri e anche i racket che, quando ci sono, vanno individuati e sanzionati".

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