rotate-mobile
Politica

Renzi a Pescara: "Felicissimo di essere qui, basta con la cultura della rassegnazione"

Un intero giovedì nella nostra città per il presidente del consiglio, che prima è stato al porto turistico e poi a Spoltore per il taglio del nastro di una scuola. Dopo la partecipazione a due eventi all'Aurum, Renzi ha inaugurato il FLA e chiuso la giornata in Municipio

"Felicissimo di essere a Pescara e in Abruzzo". Così stamane il presidente del consiglio, Matteo Renzi, appena giunto nel capoluogo adriatico. "Sono contento anche di aver trovato don Emilio", ha rivelato l'ex sindaco di Firenze salutando il sacerdote pescarese conosciuto ai tempi degli scout. Ad attenderlo al porto turistico c'erano il governatore Luciano D'Alfonso, il presidente di Confindustria Agostino Ballone, le istituzioni locali, i parlamentari abruzzesi (tra cui la senatrice Federica Chiavaroli del Ncd) e alcuni imprenditori. Nessuna dichiarazione sull'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti: "Già devo fare l'intervista pubblica con Sofri". Tuttavia Renzi si è lasciato scappare una battuta: "Tranquilli, non mi dimetterò per Trump". 

"I SOLDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA RESTINO FUORI DAL PATTO" - Concluso l'incontro con il tessuto produttivo regionale, Renzi si è spostato a Spoltore: "Non è pensabile che noi viviamo una stagione in cui, ogni anno, diamo all'Europa 20 miliardi di euro come Italia, recuperandone indietro 12", ha affermato il premier inaugurando una scuola media antisismica, la Dante Alighieri. "Siamo generosi perchè siamo uno dei Paesi più forti d'Europa, ma nonostante questa nostra generosità non riceviamo alcun aiuto sull'immigrazione, perché noi quelle persone dobbiamo salvarle quando arrivano dal mare. Non credete a chi vi dice il contrario, si salvano sempre. Ecco perché chiediamo che almeno i soldi per l'edilizia scolastica restino fuori dal computo del patto di stabilità".

Matteo Renzi a Pescara 10 novembre 2016

L'APPELLO AI GENITORI - Durante la cerimonia, Renzi si è rivolto ai numerosi genitori presenti per invitarli "ad avere un atteggiamento di dialogo con gli insegnanti. La nostra generazione aveva un atteggiamento di rispetto nei loro confronti, mentre oggi c'è un atteggiamento un po' ondivago, capita a volte che, quando un alunno viene redarguito da un insegnante, si tenda a essere più comprensivi nei confronti del figlio che del maestro. Bisogna invece riconoscere il ruolo sociale e dare maggiore attenzione agli insegnanti". Infine il presidente del consiglio ha lanciato una battuta ai ragazzi spiegando che "la scuola è vostra, è molto bella, e nel mettere i soldi per ristrutturarla abbiamo solo fatto il nostro dovere, ma ora vi chiediamo: tenetela bene".

IL BARISTA AL PREMIER: "CE LA CAVICCHIAMO" - Poi due appuntamenti all'Aurum, uno per il taglio del nastro del Villaggio della Comunicazione e l'altro per la sottoscrizione degli interventi del Masterplan. Appena arrivato, Renzi ha optato per un fuori programma e ha voluto bere un caffè entrando in un locale di fronte all'Aurum: "Il presidente mi ha chiesto come andava l'attività e io gli ho risposto 'ce la cavicchiamo'. Gli volevo offrire il caffè, ma non c'è stato verso: ha voluto per forza pagare". Così Lucio Mammarella, uno dei dipendenti del bar, che non ha voluto dichiarare la sua posizione sul referendum del prossimo 4 dicembre. Due donne, salutate da Renzi, hanno sottolineato che "è un personaggio alla mano, ti guarda negli occhi, si è avvicinato e ci ha salutato: crediamo nei giovani, speriamo faccia il bene dell'Italia". Successivamente il premier, accompagnato da D'Alfonso, si è fermato a parlare con alcuni cittadini che lo aspettavano fuori all'Aurum. 

"FINIAMOLA CON LA CULTURA DELLA RASSEGNAZIONE" - Dopo l'intervento di Luciano D'Alfonso la parola passa a Renzi, che inizia il suo discorso con una battuta dopo che qualcuno gli urla "Forza Fiorentina": "Ecco, questo mi sembra un tema rilevante, incomprensibilmente D'Alfonso non l'ha voluto mettere nel patto, ma...". Poi si fa serio ed elogia "Luciano" per la "straordinaria tenacia con cui ha letto, prima e meglio di altri, l'intuizione dei patti per il Mezzogiorno che costituiscono un metodo di lavoro totalmente nuovo in Italia, nel quale lo Stato controlla la Regione e la Regione controlla lo Stato. E' una sorta di impegno reciproco a essere comunità decidente, in cui non si fa solo filosofia ma si chiude anche. Al Bar dello Sport ciascuno può dire la sua opinione; poi, però, c'è un momento in cui tocca a te stare nell'arena e provare a cambiare le cose. Certo, si possono commettere degli errori, ma la cosa fondamentale è andare a lavorare tutte le mattine non perchè si è convinti di avere la verità in tasca, ma perchè si sa che si sta contribuendo a rendere più bello il mondo".

L'OMAGGIO A FLAIANO: "SU TWITTER AVREBBE SPOPOLATO" - A questo punto Renzi chiama in causa Ennio Flaiano ("Su Twitter oggi avrebbe spopolato") e cita una delle frasi più note dello scrittore pescarese: "Lui diceva che "siamo in una fase di transizione. Come sempre, del resto". Adesso alcuni elementi sono inediti: da qualche ora il presidente degli Stati Uniti si chiama Donald Trump, e non tutti ci avrebbero scommesso. E da qualche mese l'Europa vede la curiosa contraddizione di Paesi dell'Est europeo che sono stati salvati dai Paesi fondatori negli anni '90 e aiutati economicamente negli ultimi 20 anni in modo crescente. Oggi quegli stessi Paesi, dopo essere stati salvati da quell'evento straordinario che fu, 27 anni fa, la caduta del Muro di Berlino, immaginano di alzare nuovi muri, mettendo al centro il loro sguardo talvolta egoista rispetto a una comunità solidale. Nessuno avrebbe immaginato che in questa "fase di transizione. Come sempre, del resto" il primo investitore in Africa diventasse la Cina e non l'Europa, o che la trasformazione della tecnologia ci portasse a non poter fare a meno degli smartphone".

"L'ITALIA E' COME UN ADOLESCENTE" - Cosa può fare, in questo scenario, la nostra nazione? "Io credo - ha spiegato Renzi - che l'Italia debba avere una visione molto chiara sul futuro del proprio orizzonte e dei propri figli. L'Italia è il Paese che ha il tasso di crescita più interessante davanti a sè. Noi siamo come quell'adolescente che si sente molto peggio di come è in realtà. Siamo pieni di elogi dall'estero ma incapaci di valorizzare quelle grandi qualità che la nostra gente continua ad avere. Smettiamo di cedere alla cultura della rassegnazione. Dobbiamo lavorare con la logica del passo dopo passo tutti i giorni. La miglior alternativa alla fuga di cervelli è l'attrazione di cervelli. La stagione politica che si sta aprendo a livello internazionale può vedere l'Italia protagonista se smettiamo di litigare, dalla mattina alla sera, sulle piccole divisioni interne".

LA CONTESTAZIONE DAVANTI AL CIRCUS - Alle 18,30 Renzi sarà al Circus per l'apertura del FLA - Festival delle letterature dell'Adriatico. Sono un centinaio a manifestare contro di lui davanti al teatro, con cori, insulti e 'Bella Ciao'. Ben 28 sigle hanno dato l'adesione alla manifestazione partita da Piazza Sacro Cuore, e in tantissimi, muniti di fischietti, striscioni e cartelli, al grido di 'vergogna, vergogna', stanno manifestando contro il premier. Alle 20 è infine previsto, a Palazzo di Città, l'incontro pubblico 'La riforma costituzionale che serve al futuro del Paese'.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Renzi a Pescara: "Felicissimo di essere qui, basta con la cultura della rassegnazione"

IlPescara è in caricamento