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Sindaco Masci deluso dopo il no all'università nell'ex cofa: "Una sconfitta per la città"

Amarezza e critiche verso l'opposizione dal primo cittadino pescarese dopo il no da parte del rettore Caputi allo spostamento della sede dell'ateneo nell'ex cofa

Una sconfitta per tutta la città, da attribuire al centrosinistra ed all'opposizione che bloccano da anni qualsiasi visione di sviluppo dell'area dell'ex cofa. Così il sindaco Masci ha commentato la decisione del rettore dell'università D'Annunzio Caputi di rinunciare alla realizzazione della nuova sede dell'ateneo nell'area dell'ex mercato ortofrutticolo lungo la riviera sud.

VIDEO - UNIVERSITÀ ALL'EX COFA: PARLA IL RETTORE

Masci, infatti, ha dichiarato di comprendere dal punto di vista umano e manageriale la scelta fatta dal rettore, ma evidenzia come occorra superare pregiudizi e visioni miopi del futuro per rilanciare il progetto di realizzazione della nuova sede universitaria all'ex Cofa, chiamando in causa anche la Regione per riaprire il dialogo con l'ateneo o in alternativa per valutare la possibilità che nell'area venga costruita la nuova sede dell'ente regionale.

Pescara è una città universitaria che, pur negli spazi sacrificati, esprime in proporzione un quoziente molto alto di presenza di studenti, ai quali fornire strutture e servizi competitivi che danno attrattività al territorio. Portando avanti il discorso avviato con la «d’Annunzio» la città avrebbe beneficiato anche di un auditorium e/o di un centro congressi da 1.500 posti che ne esaltano quelle potenzialità non sempre pienamente espresse.

Sull’ex Cofa siamo e rimaniamo convinti che debba essere fatto ogni sforzo in termini di innovazione qualitativa, sostenibile e pubblica, e per questo in proposito rivolgo un preciso appello anche alla Regione Abruzzo, proprietaria dell’area, affinché venga avviato un percorso virtuoso per riprendere il discorso aperto con l’Università, oppure per realizzare la propria sede in quegli spazi, oppure per trasferirli al Comune.

Masci promette qualsiasi tentativo per riaprire il dialogo senza lasciare nulla di intentato per fornire risposte adeguate e moderne alle esigenze dell'ateneo pescarese, con la città che merita un forte segno identitario che ne esprima la sua vocazione verso studio, progresso e futuro.

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