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Marsilio e Liris difendono la delibera sul calcetto e sul basket nei centri sportivi: "È per gli amatori, ironia e polemiche sterili"

Il presidente della Regione e l'assessore allo sport intervengono dopo le polemiche e l'ironia sulla delibera che stabilisce le regole di gioco per il calcetto, pallavolo, beach volley e basket nei centri sportivi

La delibera con i regolamenti ed i protocolli per le partite ed allenamenti di calcetto, calcio, basket, pallavolo e beach volley sono rivolti ai dilettanti, agli amatori che praticano attività sportive in Abruzzo, e puntano alla riapertura dei centri sportivi che rappresentano una fetta dell'economia abruzzese.

Il presidente della Regione Marsilio e l'assessore allo sport Liris difendono la delibera entrata in vigore nei giorni scorsi, che permette a centri e circoli sportivi di riaprire i battenti ospitando gruppi di appassionati per partite ed allenamenti, seguendo il protocollo stilato che entra nel merito anche delle regole di gioco, vietando alcuni aspetti come il tocco della palla con le mani, i contrasti e la marcatura a uomo.

REGOLE E PROTOCOLLI PER LE PARTITE DI CALCETTO, BASKET E PALLAVOLO

L'obiettivo era ridare vita ad un settore in ginocchio con il lockdown, in assenza di protocolli da parte del Governo che sembra arriveranno non prima del 25 giugno, e per questo Marsilio ha parlato di un'attività intensa di confronto con tutte le parti in campo: dai gestori dei centri, alle associazioni sportive fino ai vertici delle federazioni regionali e nazionali. Il presidente del Coni Malagò ed il presidente della Figc, hanno fatto i complimenti all'Abruzzo per essere fra le prime regioni che ha riaperto, e che sta diventando un modello anche per altri territori che ora potrebbero recepire i protocolli stilati dalla giunta Marsilio.

Marsilio poi ha chiarito che era evidente come la delibera ed i protocolli siano riferiti a gruppi di amici, appassionati di sport che si riuniscono per la partitella di calcetto settimanale o per giocare sotto ad un canestro insieme, e non era ovviamente rivolta ai professionisti della sport. Nessuna regola dunque è stata stravolta, ma è stato trovato un giusto compromesso fra sicurezza e voglia di ripartire.

Il presidente:

"Dovevamo anche uscire dal cono d'ombra e dagli attacchi a volte persecutori, visti durante il lockdown, verso chi faceva anche attività fisica da solo andando a correre all'aria aperta. La situazione dei contagi è evidente, in Abruzzo abbiamo un quadro sanitario ampiamente sotto controllo, i contagi continuano a scendere nonostante le riaperture quindi abbiamo deciso di fornire gli strumenti per tornare a fare sport di squadra rispettando le norme minime per il Coronavirus. Un minimo rischio teorico di contagio c'è praticando sport, ma attualmente è ad un livello accettabile vista la situazione sanitaria"

L'assessore Liris ha ribadito che tutto il documento è stato frutto di interlocuzioni ed incontri, aggiungendo che attualmente era impossibile abbattere ancora il distanziamento sociale, parlando di critiche fuori luogo ed ironia strumentalizzata anche da parte dell'ex assessore Paolucci. Aprendo i centri sportivi all'affitto dei campi, sottolinea Liris, abbiamo fatto ripartire questa economica regalando speranza ai gestori, alle loro famiglie ed all'indotto che ruota attorno all'attività sportiva amatoriale.

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