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Marcozzi sulle interruzioni volontarie di gravidanza: "Quadro preoccupante sui consultori"

La consigliera regionale commenta l'esito della seduta odierna del consiglio durante la quale è stato discussa la sua interrogazione relativa alla situazione in Abruzzo per la somministrazione della pillola abortiva Ru486

Un quadro preoccupante quello riguardante i consultori e la somministrazione della pillola Ru486. A dirlo la consigliera regionale Sara Marcozzi dopo la discussione della sua interpellanza relativa alla situazione in Abruzzo per quanto riguarda le interruzioni di gravidanza volontarie, anche in base ai dati forniti qualche settimana fa dall'Ansa che parlavano di un raddoppio delle prestazioni di questo tipo erogate nell'ultimo anno.

"Il quadro che ne è emerso rimane tanto preoccupante da costringermi, nelle prossime settimane, a intraprendere ulteriori approfondimenti.Prendo atto che la notizia rilanciata dalle agenzie, nella quale si parlava di un utilizzo della pillola Ru486 più che raddoppiato nel 2021, non è stata rilasciata da fonti dell'assessorato alla sanità. Mi stupisce il fatto che nessuno abbia ritenuto di smentire o di confermare una notizia tanto importante, lasciando tutto nel silenzio”.

Ancor più grave è la fotografia dei consultori. La raccomandazione, datata febbraio 2021, di preferire l'ambito ospedaliero ai consultori per la somministrazione della pillola dipende - come detto dall'Assessore Verì - dal fatto che i consultori in Abruzzo non sono aperti per 24 ore. Deduco che, in quasi due anni, non si è fatto nulla per intervenire su carenze già note. "

Per la Marcozzi, anche le giustificazioni relative al passaggio delle prestazioni per le interruzioni volontarie di gravidanza alle case di comunità, non è soddisfacente in quanto mancano tempi certi, e la situazione attuale è preoccupante considerando l'altissima percentuale di medici obiettori che fra Pescara e Chieti arriva al 90%.

Significa mettere ulteriori ostacoli a un percorso, quello dell'aborto, già di enorme difficoltà per le donne, che dovrebbero invece essere accompagnate in tutto e per tutto dalla sanità regionale. Davanti a temi così delicati, ho tenuto a specificare nella discussione in consiglio, è inutile e dannoso arrivare a una polarizzazione delle posizioni politiche. Ma è necessario dare risposte a tutte le donne abruzzesi, fornire una road map precisa e trovare soluzioni che tutelino i diritti di tutti, nel solco della legge nazionale. Per questo, preannuncio il deposito di una nuova interpellanza atta a chiarire ulteriori e importanti aspetti e, nel frattempo, continuerò a tenere alta l'attenzione del Consiglio regionale sul tema, senza fare passi indietro”

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