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M5S lancia l'allarme: "Sanità pubblica in pericolo". E Paolucci replica: "Confondete le mele con le pere"

La denuncia del consigliere regionale Domenico Pettinari: "3 milioni di prestazioni che non si riescono a soddisfare". Ma l'assessore regionale alla sanità gli ribatte piccato: "Ha sbagliato nello scegliersi i suggeritori"

Sanità pubblica abruzzese in pericolo. Così il consigliere regionale del M5S Domenico Pettinari, vice presidente della Commissione Sanità, che ha presentato a Pescara il dossier 'Numeri e dati inediti che svelano il fallimento della sanità pubblica in Abruzzo', annunciando nel contempo un'interrogazione parlamentare con il deputato Gianluca Vacca.

"La soluzione prospettata dalla Delibera 28 luglio 2017, n. 417 - ha spiegato Pettinari - è quella di autorizzare in ambito regionale l'apertura di 97 nuove strutture private aggiuntive, rispetto alle 95 già esistenti, per erogare prestazioni esclusivamente a pagamento. Si tratta di una politica fallimentare che, voglio ricordare, ha portato, nell'ambito del Piano di Riordino della Rete Ospedaliera, alla chiusura di reparti strategici, depotenziamento di distretti sanitari e chiusura di guardie mediche. Non solo. Ha portato a un esubero di cure non garantite dal Sistema Sanitario Regionale pubblico di quasi 3 milioni di prestazioni che non si riesce a soddisfare".

Questa la piccata replica di Silvio Paolucci, assessore regionale alla Sanità:

“Sappia Pettinari che c'è una bella differenza tra autorizzazione e accreditamento, per i quali è normativamente previsto il ricorso a bandi. Quindi, per prima cosa, la delibera non comporta alcuna spesa aggiuntiva per le casse pubbliche: si tratta di un mero riconoscimento formale per chi vuole esercitare l'attività medica. Pettinari confonde le mele con le pere, perché il fabbisogno non riguarda aree che sono state oggetto di riordino della Rete Ospedaliera e di quelli che lui chiama presunti smantellamenti e "dimentica" in maniera strumentale che la stima di questo fabbisogno è erogabile in via prioritaria dalle strutture pubbliche. Credo, in conclusione, che questa volta Pettinari abbia sbagliato nello scegliersi i suggeritori, perché gli unici interessati alla mancata approvazione del nuovo fabbisogno autorizzatorio sono quelli interessati alla conservazione di monopoli nel privato”.

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