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Liquami in mare, il botta e risposta continua: Pescara Mi Piace replica alla Scotolati

Dopo le dichiarazioni dell'assessore Scotolati che parlava di situazione sotto controllo e di uno sversamento inifluente per l'attuale balneabilità delle acque, Foschi e Fiorilli tornano alla carica

Arriva la pronta replica alle dichiarazioni dell'assessore Scotolati in merito alla questione degli sversamenti avvenuti il 25 maggio scorso nel mare di Pescara da parte di Fiorilli e Foschi di Pescara Mi Piace, che avevano sollevato il caso dopo aver appurato dell'episodio causato da un sovraccarico del depuratore.

L'assessore aveva rassicurato che quello sversamento, opportunamente segnalato all'Arta non ha avuto conseguenze per la balneazione attuale del litorale, in quanto i valori sono conformi attualmente. Il consigliere Padovano invece aveva attaccato duramente l'associazione parlando di procurato allarme inutile e dannoso ed annunciando esposti e querele.

Fiorilli e Foschi: "Purtroppo né il sindaco Alessandrini, né l’assessore Scotolati hanno però ritenuto doveroso informare la popolazione che comunque il 25 maggio c’era stato lo sversamento di liquami e a questo punto restano aperti i nostri interrogativi, ancora senza risposta: se, come dice l’assessore Scotolati, l’episodio non avrebbe pregiudicato la balneabilità delle acque, perché non informare la cittadinanza in nome di quella trasparenza che è un dovere, e non una scelta facoltativa, per chi amministra il territorio? Perché il 25 maggio i campionamenti sono stati eseguiti dal laboratorio Aca e non dall’Arta, intervenuta solo nei giorni seguenti? È legittimo ed è consentito dalla legge che a ogni pioggia si aprano i bypass e i liquami non vengano più convogliati al depuratore?"

MARE INQUINATO? PARLA L'ASSESSORE

Duro l'attacco a Padovano: "Oggi scopriamo che ‘chi tocca i fili, muore’: è chiara la minaccia di querela, neanche velata, rivolta nei confronti dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ per aver rivelato ai pescaresi ciò che la sua maggioranza politica di governo avrebbe dovuto dire. Ovviamente le minacce del consigliere comunale Padovano non faranno tacere l’Associazione, ma è rivelatrice di quella cultura che, anziché pretendere soluzioni ai problemi, cerca di nascondere i problemi stessi: il Comune conferma che gli sversamenti ci sono stati, ma non se ne deve parlare, non si deve dire. Noi riteniamo che invece è proprio quella cultura che va cambiata perché ha ucciso il comparto balneare: a fronte delle ammissioni dell’assessore Scotolati, le Associazioni di categoria dei balneatori oggi dovrebbero guidare la ‘marcia’ sul Comune per difendere i diritti e gli interessi delle proprie imprese e dei propri utenti, dovrebbero pretendere soluzioni e non optare per una ‘complicità al silenzio’, dovrebbero denunciare chi dal 2014 li prende in giro promettendo due o tre nuovi depuratori e l’abbattimento della diga foranea" annunciando un incontro con Confcommercio per discutere del presunto problema dei doppi incarichi in conflitto, in riferimento proprio a Padovano.

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