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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Legge regionale Cura Abruzzo impugnata dal governo, Marsilio: "Riguarda aspetti marginali"

Commenta così il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, commenta la decisione del governo che ha impugnato la legge Cura Abruzzo

«Quello che il Governo ha impugnato della legge 9 sono in gran parte aspetti marginali e già risolti».
Commenta così il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, commenta la decisione del governo che ha impugnato la legge Cura Abruzzo.

«Le coperture per il microcredito sono state assicurate riprogrammando con delibera di giunta i fondi europei, le norme per i comuni (in particolare quelli delle zone rosse) sono state superate e assorbite nella legge 10 di recente approvazione», aggiunge Marsilio.

«Quanto alla norma sulla cosiddetta "pace legale" è ora di finirla con le relazioni e le bugie», afferma Marsilio, «nessuno intende "regalare" alcunché, tantomeno intende farlo alla sanità privata. La norma contiene precise ed esplicite clausole a salvaguardia dell'interesse pubblico e degli equilibri di bilancio. Le transazioni che eventualmente verranno accolte devono "convenire" anche alla Regione oltreché al proponente, e possono essere erogate solo rispettando l'equilibrio di bilancio. Non ci obbliga nessuno ad accogliere le proposte pervenute, né a pagare centinaia di milioni senza battere ciglio per il solo fatto che qualcuno provi a chiederlo. Peraltro, sono i dipartimenti e l'avvocatura a fare l'istruttoria e a sottoporre alla Giunta una motivata risposta alle richieste, non i partiti o la politica. E nell’accogliere le proposte devono spiegare e dimostrare il beneficio per la Regione, che può consistere ad esempio nell'evitare di coltivare cause con precedenti casi di soccombenza e aggravio di costi per spese legali e interessi».

Marsilio però non accetta la parte relativa alla norma sulla cosiddetta "mafia dei pascoli": «Ritengo invece grave aver impugnato una norma coraggiosa e innovativa come quella approvata per combattere la cosiddetta "mafia dei pascoli": su questo tema non solo non indietreggeremo ma porteremo il caso a livello nazionale ed europeo. Il Governo dica quali interessi vuole difendere, invece di aiutare le Regioni a respingere queste pratiche perverse. Per finire, non posso non lamentare il fatto che il Governo invia le osservazioni del Mef solo la sera del giorno 1, mettendoci in condizione di conoscerle solo il 3, per poi replicare con nuovi e ulteriori argomenti la sera del 4 pretendendo risposte per il 5 mattina, quando ‘puntualmente’ il Consiglio dei Ministri impugna la legge. Non è esattamente quel che si dice una ‘leale collaborazione istituzionale».

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