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Italexit sugli alberi tagliati in via dei Pini a Collecorvino: "Sono una risorsa, non un problema"

Pietrangeli e Creati intervengono in merito alle polemiche per il taglio di alcuni storici alberi nel centro di Collecorvino

Anche Italexit con il coordinatore regionale Massimo Pietrangeli e il coordinatore della provincia di Pescara Marius Creati, interviene in merito alla questione degli alberi di viale dei Pini a Collecorvino che verranno tagliati come deciso dall'amministrazione comunale. Pietrangeli ha dichiarato:

"La sicurezza dei cittadini è importante anzi al primo posto, ma abbiamo l’impressione che certe decisioni vengano assunte in maniera estemporanea, senza motivazioni di peso, e senza - soprattutto - aver consultato preventivamente la Forestale ed altri istituti preposti. Si parla spesso a vanvera di ambiente, riempiendosi la bocca di frasi fatte, ma poi - all’atto pratico - troppi amministratori restano cinici rispetto alla natura che dovrebbero tutelare." Creati ha aggiunto:
 
"Spesso e malvolentieri gli alberi lungo le strade sono percepiti come un grave problema da abbattere ma sempre meno sentiti come risorsa ambientale per la tutela del verde contro l'inquinamento. In tal caso a perdere è madre natura costretta a subire le conseguenze provocatorie dell'uomo che, inavvertitamente e senza motivo apparente, si assume la responsabilità immotivata di scegliere quale delle sue creature possa vivere e quale debba morire. Questo di fatto è uno scempio inutile che, senza prova inconfutabile, cela chissà quali altri moventi. 
 
Il taglio preventivato senza motivo apparente  dei 44 pini d’Aleppo e del pioppo canadese ubicati da molti anni lungo il viale dei pini di Collecorvino, divenuti memoria storica della cittadina nonché espressione di attrattiva naturalistica per i viandanti, in vista di una potatura ulteriore di altri 75 esemplari importanti, difatti non rappresenta l'unica alternativa possibile alla salvaguardia domiciliare in caso di forte maltempo, laddove siano stati riscontrati episodi di danneggiamento. Piuttosto il problema dovrebbe risalire a monte e alla possibile manutenzione ordinaria degli alberi sotto accusa predisposta dagli organi di riferimento, semmai sia stata effettuata nei minimi dettagli secondo quanto stabilito dalla legge, che attesti la salubrità di ogni singolo arbusto vivente."

Pietrangeli prosegue:

"Non esiste una legge nazionale per la tutela degli alberi - prosegue il coordinatore di Italexit del partito di Gianluigi Paragone - ma molteplici regolamenti comunali del verde e ordinanze sindacali che ne regolano l'abbattimento in aree pubbliche e private. La Sentenza della Corte di Cassazione 04/05/2005, n. 24396 afferma che “i danni conseguenti al taglio degli alberi ad alto fusto - seppur presenti in un giardino condominiale - appaiono irreversibili”.Inoltre la sentenza Tar Abruzzo 25 marzo 2022, n. 105 stabilisce che il taglio della vegetazione lungo le strade non sia automatico, e pertanto sia richiesta “una specifica relazione redatta e sottoscritta da tecnico abilitato e in possesso di adeguate competenze di esperienza nel settore” che ne attesti l'effettiva pericolosità in modo da preservare come patrimonio arboreo ogni singola creatura vegetale innocente autorizzandone il sacrificio qualora sia comprovato inesorabilmente un danno alla sicurezza stradale."

Creati conclude:

"In sintesi  la tutela anti-calamità sembra trovare nella recisione definitiva l'unico appiglio che ne giustifichi l’abbattimento. Soltanto una perizia tecnica di un agronomo specializzato può stabilire con esattezza se un arbusto apparentemente in buona salute debba essere abbattuto. L'autorità politica e quindi amministrativa di riferimento non può e non deve arrogarsi il diritto di abbattere una qualsiasi forma di vita vegetale longeva ed importante solo per divincolarsi dagli impegni assunti o per disinteresse."

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