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Comune di Pescara e Regione Abruzzo al lavoro per salvare l'istituto Ravasco

A farlo sapere è il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, al termine di una riunione sul tema

Regione Abruzzo e Comune di Pescara sono al lavoro nel tentativo di salvare l'istituto scolastico privato Ravasco che rischia di chiudere la scuola secondaria per la mancanza di iscrizioni nella sede di viale Bovio.
A farlo sapere è il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, al termine di una riunione sul tema.

All'incontro hanno partecipato il sindaco Carlo Masci, la preside dell’istituto Suor Angelica Zippo, la dottoressa Stefania Acerbo responsabile amministrativo, Spedicato della Regione Abruzzo, e una delegazione di mamme costituita da Angela Febo e Gabriella Pollio.

Come riferisce Sospiri, «la Regione Abruzzo sta studiando tutte le soluzioni possibili per garantire un adeguato supporto all’Istituto "Ravasco", e a tutte le scuole paritarie non a scopo di lucro esistenti sul territorio abruzzese, che devono affrontare le criticità legate a una naturale e generale riduzione della popolazione scolastica e alle difficoltà specifiche delle scuole cosiddette private. Il nostro obiettivo, in piena condivisione con il Comune di Pescara e con il sindaco Masci, è impedire che il "Ravasco" perda i corsi di istruzione secondaria, pensando anche a delle attività di promozione tese a favorire le iscrizioni, e a un potenziamento dell’informazione per rendere note le mille attività, anche extracurriculari, che si svolgono all’interno dell’Istituto che fa parte della storia della formazione a Pescara».

Questo quanto aggiunge il presidente del consiglio regionale:

«Regione e Comune hanno subito preso in carico l’emergenza inerente il futuro dell’Istituto "Ravasco" di Pescara, la sede storica di viale Bovio, dove a inizio febbraio è scoppiato un autentico bubbone, ovvero un calo delle iscrizioni che ha ulteriormente aggravato la già pesante situazione, anche economica, della struttura, la quale, essendo una scuola paritaria non a scopo di lucro, ha di fatto oggi un disavanzo tra spese e incassi pari a 140mila euro. In passato l’Istituto godeva di contributi del Comune che però si sono andati via via assottigliando, sino a sparire dal 2014 in poi, e purtroppo c’è un numero importante di famiglie che, a detta dei dirigenti scolastici, non pagano le rette degli studenti, cifre che oscillano tra i 2mila 900 euro e i 3mila 200 euro a testa. A fronte di tale situazione, la scuola ha annunciato la chiusura, dal prossimo anno scolastico, delle classi di istruzione secondaria, mantenendo solo le classi del nido per 25 bambini, della scuola d’infanzia con 78 bambini, e della primaria con 119 studenti per 222 allievi complessivi. Ora, la situazione merita attenzione e vanno trovate possibilità di intervento a supporto di una Istituzione scolastica che ha da sempre rappresentato un caposaldo della formazione scolastica cittadina, un simbolo della libertà di scelta garantita alle famiglie nell’educazione dei propri ragazzi, un Istituto, il "Ravasco", che ha preparato negli anni fior fiori di professionisti e che deve tornare a recuperare il proprio smalto in termini di impatto sul territorio e di attrattività». 

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