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Famiglie senza casa di via Lago di Borgiano, Blasioli: "Dopo il danno la beffa"

Il consigliere regionale Blasioli interviene in merito alla questione delle famiglie sfrattate dalle case inagibili di via Lago di Borgiano, in particolare chi aveva aderito al contributo Cas

Brutta sorpresa e rischio di un secondo sfratto per le famiglie costrette nel 2017 a lasciare gli alloggi popolari di alcune palazzine inagibili in via Lago di Borgiano, come fa sapere il consigliere regionale Blasioli che fa riferimento in particolare a quei nuclei familiari che hanno usufruito del Cas, il contributo autonoma sistemazione in attesa del completamento della palazzina di edilizia residenziale di via Tronto.

Blasioli attacca la giunta Masci per aver approvato una delibera dell'8 ottobre 2019, che non consentirà la prioritaria sistemazione negli alloggi in via di ultimazione, creando problemi giuridici ed evidenti disparità anche rispetto alle altre famiglie sfrattate e da sistemare che hanno goduto fino ad oggi della possibilitò di scegliere volta pe rvolta l'alloggio mentre ora saranno costretti ad accettare la prima casa offerta rischiando anche di veder cancellato il diritto di essere riallocati. Le famiglie che hanno utilizzato il Cas, aggiunge il consigliere regionale, rischiano anche di dover pagare penali per il recesso anticipato dagli alloggi in cui si trovano attualmente.

In pratica, costoro si vedranno applicati criteri diversi, anche se l’emergenza è la stessa e non è terminata e potrebbero ritrovarsi in tempi brevi a dover accettare per forza un alloggio reso libero dagli sfratti, in qualunque zona della città. Insomma, si prospetta un vero pastrocchio: con il Comune che rischia ricorsi per questa disparità di trattamento che non ha fondamento né giuridico, né sostanziale.

 E poi parliamo di famiglie che hanno vissuto e affrontato un vero e proprio calvario, molte delle quali hanno atteso la ripartenza dell’appalto del cosiddetto contratto di quartiere di via Tronto, perché diversi erano stati sfollati proprio da lì in passato, sperando di tornare nella propria zona. Siamo riusciti a sbloccare il cantiere durante gli scorsi 5 anni e ben 64 alloggi (quindi molti di più rispetto ai 26 nuclei non ricollocati) potrebbero essere pronti entro giugno 2020 e il Cas già riconosciuto loro potrebbe continuare a coprire questi ulteriori sei mesi, visto che ormai è notizia certa che il decreto di proroga dello stato di emergenza c’è già.

Blasioli chiede alla giunta di continuare a consentire di utilizzare il canale del Cas, con dei correttivi, con i vecchi criteri fissati dalla delibera del 2017 per le restanti 26 famiglie e di pazientare con quei nuclei che hanno affittato casa con il Cas finchè il contributo sarò erogabile, in attesa degli appartamenti di via Tronto evitando la sistemazione "forzata" negli alloggi popolari sfrattati recentemente dagli abusivi e che torneranno presto a disposizione.

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