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Ex interinali Attiva: Forza Italia, “Siamo tornati al punto di partenza”

Il capogruppo regionale Lorenzo Sospiri e il gruppo consiliare al Comune di Pescara tornano sulla questione dei 65 ex lavoratori precari che, nel frattempo, continuano la loro protesta in tenda

“Dopo 127 giorni di pacifica protesta dei 65 ex precari della Attiva, sbattuti fuori dall’azienda, e dopo le decine di promesse fasulle del sindaco Alessandrini, siamo tornati come previsto, al punto di partenza: il Ministero non ha dato e non darà soluzioni alla loro vertenza, ci deve pensare il sindaco con la sua amministrazione. Ma Alessandrini, invece di intraprendere l’unico percorso possibile, da noi suggerito lo scorso gennaio, ovvero ampliare il range di servizi affidati alla Attiva, come la manutenzione del verde cittadino, incrementando il fabbisogno del personale e aprendo una porta al loro reintegro in azienda, continua a fare spallucce e a ritardare ogni soluzione. Forse non lo ha capito, ma quelle 65 famiglie non toglieranno le tende per farlo contento e il clima, in quel presidio, si sta facendo ogni giorno più caldo, assumendo i contorni di una bomba che gli esploderà in mano e la responsabilità sarà esclusivamente di una giunta comunale incapace di amministrare”.

Lo hanno detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, e il Gruppo Consiliare di Forza Italia al Comune di Pescara commentando gli ultimi sviluppi della vertenza lavorativa.

Presidio permanente ex interinali Attiva

“Il parere-non parere del Ministero sul ‘caso’ dei precari della Attiva era scontato, lo avevamo previsto – hanno sottolineato il Capogruppo Sospiri e il Gruppo consiliare FI – Non può essere Roma a risolvere un pasticcio enorme provocato dalla giunta Alessandrini, ma la vertenza ha un carattere locale e solo l’amministrazione comunale, unica socia di una società in house qual è Attiva, può e deve trovare il bandolo della matassa per restituire serenità e un lavoro a 65 ex precari Alessandrini non può pensare di liquidare la questione facendo sapere a quei lavoratori: ‘Il Governo ha deciso di non esprimersi sul vostro ‘caso’ perché c’è una causa in corso e quindi si rimettono alle decisioni del Tribunale, ergo, non possiamo farci nulla, togliete le tende e affidate il vostro futuro alla Provvidenza’. Un vero sindaco avrebbe riunito già da mesi i migliori legali e amministrativisti attorno a un tavolo per dirimere la questione. È evidente che ogni giorno che passa la mancanza di risposte da parte della giunta Alessandrini non farà altro che esacerbare gli animi e i toni della protesta”.

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