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Ex Cofa, il sindaco Mascia scrive una lettera al Prefetto sul PD

Pubblichiamo parte della lettera inviata dal sindaco Mascia al Prefetto riguardante la situazione politica in Comune e l'atteggiamento dell'opposizione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

"Negli ultimi giorni si è verificato l’ennesimo, grave e spiacevole episodio che ha visto prevalere le posizioni politiche di una minoranza consiliare rispetto a quelle di un’intera cittadinanza. Mi riferisco all’episodio relativo alla mancata approvazione da parte del Consiglio comunale della ratifica dell’accordo di programma intercorso tra Comune, Provincia, Regione e Camera di Commercio, finalizzata al risanamento e recupero dell’area denominata ex Cofa. Sono ormai troppi anni che la città di Pescara è costretta a sopportare lo stato di totale abbandono di una delle zone che, per la sua collocazione, a ridosso del Porto turistico, è senz’altro tra quelle che potenzialmente possono rappresentare la maggior prospettiva di pregio e sviluppo. E’ in quest’ottica che si era stabilito, tra soggetti dotati di personalità giuridica di diritto pubblico, di sottrarre quell’area a bieche speculazioni residenziali, destinandola a strutture turistico-ricettivo-alberghiere e commerciali che fossero fruibili dall’intera cittadinanza e non dai soliti pochi privilegiati. Quattro amministrazioni pubbliche si erano autodeterminate, in sinergia tra loro, fissando delle regole ben chiare volte a individuare, coerentemente, i modi e le forme di ciò che si sarebbe dovuto realizzare al posto di una struttura ormai in conclamato stato di degrado.

Quello che invece è successo in aula consiliare è stato oggetto di ampia risonanza da parte di tutti gli organi di comunicazione: sedute fiume che hanno visto i lavori proseguire anche nel fine settimana e uno sconsiderato uso di uno strumento democratico come la ‘pregiudiziale’, utilizzato al solo fine di paralizzare i lavori. In più occasioni – ha scritto ancora il sindaco Albore Mascia – le adunanze del Consiglio comunale sono state sospese su iniziativa della maggioranza per consentire un confronto costruttivo tra le forze politiche, finalizzato a individuare, al di fuori dell’aula, un percorso condiviso che consentisse l’adozione di un atto deliberativo nell’interesse della collettività. Tuttavia ciò non è stato possibile solo perché le forze di minoranza (Pd, Idv, Rifondazione Comunista, Sel e Futuro e Libertà), rifuggendo ogni forma di dialettica costruttiva, hanno perseverato nel loro totale ostruzionismo, sino al punto di non voler neanche far discutere democraticamente in aula la delibera. Per giorni, difatti, si è dibattuto esclusivamente di questioni pregiudiziali che non hanno consentito all’assessore competente di poter illustrare i contenuti dell’accordo da ratificare.

Quanto accaduto, signor Prefetto, rappresenta ormai una costante della condotta tenuta da alcune forze politiche che, con il loro atteggiamento mascherato dietro un distorto utilizzo di strumenti democraticamente posti a tutela delle prerogative dei singoli consiglieri, non consentono al Consiglio comunale di poter operare. Solo quest’anno, a fronte di sette giorni di lavori consiliari (con i conseguenti oneri per la collettività) sono stati adottati unicamente cinque atti deliberativi.

E’ del tutto evidente che quanto avviene ormai in modo costante e sistematico rappresenta un vulnus per tutta la città di Pescara, la quale esige che, pur nel rispetto della dialettica politica, venga garantita dal principale protagonista collegiale della politica cittadina, il Consiglio comunale, l’adozione di atti idonei ad assicurare l’interesse della collettività. Come sindaco ho il dovere di rappresentarle a nome di tutta la cittadinanza la situazione appena delineata affinchè Ella, nell’ambito della sua estrema sensibilità istituzionale, possa adottare ogni utile determinazione in merito”.

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