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Lunedì, 29 Aprile 2024
Elezioni

Alessandrini (M5s): "Pur di raccattare consensi il sindaco fa dietrofront anche sui semafori trappola"

La consigliera comunale neoletta in Regione insieme ai colleghi di Palazzo di Città Massimo Di Renzo e Paolo Sola commenta così le parole del sindaco sul possibile spegnimento di alcuni dei semafori con le videocamere: "I pescaresi non ci cascano e lo vedremo alle urne l'8 e il 9 giugno"

“L’unico a non poter gioire della vittoria di Marco Marsilio in Abruzzo è proprio il sindaco Carlo Masci, che nella città di Pescara ha vissuto un’anteprima di quello che lo aspetta a giugno con le amministrative: una totale bocciatura della sua amministrazione, che ha schierato nella competizione regionale mezza giunta pescarese, senza che nessuno venisse eletto. Una debacle che ora lo spinge a dichiarazioni disperate in cui rinnega prima le scelte su viale Marconi e ora quelle sulle telecamere ai semafori pur di provare a convincere i cittadini pescaresi di essersi ricreduto”.

Nel botta e risposta tra maggioranza e minoranza di Palazzo di Città con incursioni anche di parlamentari ed esponenti del centrodestra in Regione, entra anche la capogruppo comunale del Movimento 5 Stelle e neo eletta proprio a Palazzo dell'Emiciclo Erika Alessandrini che commenta così in particolare le parole del sindaco in riferimento alla possibilità, fatte le verifiche, di spegnere alcuni di quei dispositivi che per la quantità di multe elevate fanno discutere ormai da mesi. Dispositivi che al contrario di quanto sostengono le opposizioni sin dal loro esordio, e cioè che siano stati installati per far cassa, la maggioranza ha sempre difeso come necessari per ragioni di sicurezza sulle strade.

Certo è che le parole del sindaco per Alessandrini e i colleghi consiglieri comunali Paolo Sola e Massimo Di Renzo “hanno il sapore della boutade elettorale e non faranno altro che indispettire ancor di più migliaia di cittadini che per mesi sono stati vessati dalle videocamere ai semafori volute da Masci, che ora si riscopre possibilista nel rimuoverli a qualche settimana dalle elezioni amministrative, dopo aver messo le mani nelle tasche dei cittadini per oltre 11 milioni di euro solo tra il 2021 ed il 2022 (dati ufficiali del Ministero dell’Interno)”.

All’orizzonte anche il nuovo codice della strada che dovrebbe essere approvato prossimamente che disposizioni le prevede anche per quei dispositivi. “Una vera e propria stretta sull’installazione di rilevatori di velocità, troppo spesso disposti in maniera strumentale più con l’obiettivo di fare cassa che di pensare davvero alla sicurezza stradale – tornano quindi a denunciare i pentastellati -. Lo testimonia l’utilizzo che ne è stato fatto a Pescara, dove in via di Sotto i cittadini si ricordano ancora l’operazione bancomat portata avanti per settimane dal sindaco Masci, o in centro (proprio in prossimità del Palazzo di Città) dove insistono le videocamere con i semafori ad ogni incrocio, in una zona di traffico frenetico dove l’unico interesse dell’amministrazione di centrodestra è poter sparare nel mucchio tra migliaia di automobilisti al giorno”.

Con la riforma che ci sarà, rimarcano, quei dispositivi dovranno essere posizionati con motivazioni di sicurezza documentate e si sta ragionando su un vero e proprio divieto di installazione dove sono già in vigore limiti di velocità adeguati, come potrebbe già essere la soglia massima dei 50 chilometri orari sulle strade urbane.

“Non è quindi la promessa di un salvatore della patria improvvisamente colto dall’illuminazione – concludono Alessandrini, Sola e Di Renzo –, ma la preoccupazione che i suoi ‘bancomat stradali’ possano essere censurati proprio dal nuovo codice della strada, o dall’apprensione di chi vede sfuggirsi di mano il consenso elettorale ed è pronto a rimangiarsi qualunque scelta pur di provare a riabilitare la propria immagine agli occhi dei cittadini. Ma i pescaresi hanno imparato a proprie spese a conoscerlo bene in questi cinque anni, e il loro giudizio uscirà dalle urne il prossimo 9 giugno”.

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