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Iacomelli non invitato dalla Cgil: “È libera di non chiamarmi, ma non accampi scuse”

Il candidato di Casapound interviene dopo il mancato invito al confronto sul lavoro organizzato dal sindacato: “Io, operaio, avrei parlato dei problemi concreti della mia categoria. Questo episodio dimostra come la Cgil faccia solo ideologia”

È polemica tra la Cgil di Pescara e Mirko Iacomelli dopo il mancato invito del candidato sindaco di Casapound al confronto elettorale organizzato dal sindacato:

“Liberissima la Cgil di non invitarmi al confronto tra candidati sindaco sul lavoro - dice Iacomelli - ma almeno dichiarino espressamente che si tratta di una scelta dettata da pregiudizio ideologico, senza tirare in ballo la Costituzione, che non c’entra nulla in questa vicenda”.

E Iacomelli, poi, aggiunge: 

“CasaPound non è in alcun modo al di fuori o ‘ai limiti’ rispetto ai dettami costituzionali, infatti si presenta regolarmente alle elezioni, e anzi propugna l'applicazione integrale della Costituzione e la sua difesa contro gli organi sovranazionali dell’Unione Europea. Si tratta quindi di un'esclusione di natura prettamente ideologica verso chi professa idee sgradite alla Cgil. Una vicenda non dissimile dell’esclusione della casa editrice Altaforte dal Salone del Libro di Torino".

In definitiva, il candidato sindaco di Casapound denuncia di essere stato discriminato per via delle sue idee politiche:

“Il fatto che io, unico dei candidati sindaco di professione operaio, sia stato escluso da un dibattito su temi che mi riguardano personalmente e su cui avrei potuto dire la mia, dimostra come il sindacato oggi faccia praticamente solo ideologia”.

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