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Elezioni Spoltore 2012

Elezioni Spoltore, Spatola Mayo: "Malapolitica delle corsie preferenziali"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Torniamo a votare per vedere veramente una politica migliore di quella cui oramai stiamo assistendo da troppo tempo a questa parte. Personalmente, dopo il 1992 non avrei mai immaginato di poter assistere a un degrado peggiore di quello che era venuto fuori dalle indagini di Tangentopoli, e invece è ora sotto gli occhi di tutti che il degrado della politica compravenduta è arrivato a livelli non più tollerabili. Le indagini della magistratura, rese sempre più difficili da vent'anni di leggi concepite dalla politica stessa per intralciarne i lavori, riescono comunque faticosamente a far luce su fatti di malcostume talmente gravi che non sarebbero tollerabili in una nazione con un'informazione libera e capace di fare il proprio mestiere. Invece in Italia l'informazione è da oramai da due decenni sottomessa, per il tramite dei finanziamenti pubblici agli organi di stampa erogati a discrezione della classe politica, al potere che la stessa stampa, in nome dei cittadini, ha il dovere di controllare. E questo è il motivo per il quale in Italia pochissime voci libere (Il Fatto Quotidiano, Milena Gabanelli con il suo Report e Riccardo Iacona con Presa Diretta, Gianantonio Stella e Sergio Rizzo, naturalmente Marco Travaglio e pochi altri) fanno vero giornalismo d'inchiesta soffocate da cori pletorici di informazione spazzatura creata ad arte per confondere le acque. Altrimenti non si spiegherebbe come mai la gran parte dei giornalisti, che vivono a stretto contatto con la politica tutti i santi giorni, si limitano a "scoprire" la pestilenziale atmosfera che aleggia nei palazzi del potere solo dopo che è iniziata un'indagine della magistratura, quando potrebbe e dovrebbe essere spesso il contrario, che la magistratura inizi ad indagare su notizie rese pubbliche dalla stampa.

Vent'anni di impunità, di assoluta mancanza di controllo della cosiddetta, sedicente, classe politica (la politica è davvero un'altra cosa, non ce lo scordiamo, è la nobile arte della migliore gestione della cosa pubblica nell'interesse del pubblico, se è vero che nel termine stesso è insito il concetto di "etica del vivere in comune") hanno portato nei cittadini una gran confusione nel distinguere ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è etico e ciò che non lo è, ciò che è utile al pubblico e ciò che invece, è utile solo a qualcuno e a un suo modesto codazzo di sostenitori.

Un chiaro esempio di questa confusione si può vedere, nell'ambito della campagna elettorale in corso a Spoltore, nell'articolo riportato dalla testata online "Il Pescara" che cita un virgolettato attribuito a Marina Febo, candidata del PdL. La signora Febo, se sono sue le parole riportate che tuttavia non mi risulta siano state ancora smentite, dice cose che politici di rango in altre nazioni europee non si sognerebbero nemmeno di pensare, pena la stroncatura impietosa da parte dei media e dell'opinione pubblica. Nello specifico, in una diatriba con uno dei suoi antagonisti (non il sottoscritto, per sua fortuna!), gli dà sostanzialmente dell'impreparato - se non capisco male - a gestire un ipotetico rapporto diretto tra comune di Spoltore e Comunità europea accreditando evidentemente solo sé stessa a compiere questa mission a suo avviso fondamentale per il Comune di Spoltore in quanto "funzionaria europea che lavora a Bruxelles da diversi anni". Poi prosegue, temeraria: "La sottoscritta ha intessuto rapporti professionali, politici, e personali ... [in virtù dei quali] ... Spoltore potrebbe avere una corsia preferenziale nei rapporti tra l'istituzione comunale e quelli della stessa Europa." Valorizza come se fosse sua esclusiva competenze il fatto di saper parlare inglese e francese, quindi di essere insostituibile per il dialogo, anche a livello pratico, con la comunità europea. Poi insiste ad ignorare tutti gli altri concorrenti alla carica di sindaco invitando "il candidato di centro sinistra a confrontarsi su queste tematiche" in un confronto pubblico evidentemente da lei pensato a due, in barba a tutte le regole della par condicio (https://it.wikipedia.org/wiki/Par_condicio ). No, cara signora Febo, proprio non ci siamo. Con poche righe ha infranto troppe etiche, troppe regole, troppe sensibilità, ci vorrebbe - mi permetto di suggerirle - più cautela. Intanto non è corretto dialogare in una partita a sei, solo con un interlocutore, non foss'altro per una questione di educazione (tenendo da parte il doveroso rispetto della legge 28/2000 sulla par condicio). Poi non è lecito dare dell'impreparato a un suo concorrente, e implicitamente a tutti gli altri, perché non ha il suo stesso curriculum (io allora potrei dirle che siccome non è un'ingegnera non potrà essere in grado di seguire le opere pubbliche in modo adeguato). E parimenti direi che è offensivo escludere a priori la capacità dei suoi concorrenti di parlare lingue straniere (magari potrebbe farci un esamino a tutti, che ne dice?). Ma la cosa più grave, che denuncia una approccio per nulla corretto alle buone regole istituzionali (non mi dica che "così fan tutti", lo so, ma non è bello ed è parte del degrado della politica cui accennavo sopra) è il mettere in campo le sue conoscenze politiche, professionali e personali per creare una corsia preferenziale tra Spoltore e la Comunità europea. Cosa vuol dire con questo, scusi, che potrà dirottare su Spoltore fondi che sarebbero destinati ad altre realtà territoriali ma che non hanno un santo in paradiso ammanicato? Ecco, guardi, io non credo che Spoltore abbia bisogno di questo, non credo che l'Italia abbia più bisogno di questo. Credo che ci sia molto più bisogno di una rivoluzione culturale che spazzi via queste logiche e che ci ridia il senso di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Credo che Spoltore abbia semplicemente bisogno di amministratori competenti, capaci, onesti che lavorino nel quadro delle regole per il bene esclusivo della collettività valorizzando le risorse - tante! - che il territorio può esprimere. Ma soprattutto - mi perdoni la franchezza - credo che Spoltore meriti come sindaco uno che questa realtà le vive tutti i giorni e non una funzionaria europea che vive e lavora a Bruxelles da diversi anni. Se fosse vissuta e avesse lavorato qui, negli ultimi anni, queste cose le saprebbe.

Carlo Spatola Mayo

Il Movimento 5 Stelle di Spoltore.

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