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Divieti balneazione, Alessandrini ammette di aver firmato l'ordinanza il 3 agosto: nuova bufera

Il sindaco Alessandrini avrebbe ammesso in Procura, durante l'interrogatorio, di aver firmato l'ordinanza di divieto di balneazione il 3 agosto e di averla retrodatata al 1 agosto. Opposizione: "Ha mentito, dimissioni subito"

Nuova bufera e nuovi attacchi al sindaco Alessandrini sulla questione dei divieti di balneazione. A quanto pare, come emerso in queste ore dopo un articolo pubblicato dal quotidiano Il Centro, il primo cittadino avrebbe ammesso, durante un secondo interrogatorio in Procura, di aver firmato l'ordinanza per il divieto il 3 agosto, e di averla fatta retrodatare al 1 agosto.

Alessandrini inizialmente aveva sempre negato questa ipotesi, ma a seguito di un'intercettazione telefonica per un'altra inchiesta la Procura avrebbe scoperto la questione del cambio di data durante un colloquio.

A quel punto, messo alle strette, il sindaco avrebbe cambiato versione sostenendo di aver cambiato data solamente per non rendere "inutile" e insensato il documento del divieto, in quanto già le analisi del 1 agosto avevano confermato che l'acqua marina era di nuovo balneabile, subito dopo l'intervento di pulizia con l'Oxystrong.

La decisione di modificare la data avrebbe dunque una motivazione anche politica, per evitare di smorzare le polemiche che erano sorte dopo le segnalazioni di malori ed irritazioni riportate soprattutto da bambini dopo aver fatto il bagno nei giorni fra il 28 luglio ed il 1 agosto.

Dura la reazione delle opposizioni, che con il M5S e Pescara Mi Piace chiedono le dimissioni immediate del sindaco.

"Dunque il sindaco Alessandrini ha mentito almeno due volte: la prima quando ha falsificato la data di quello che è un documento di legge ufficiale; la seconda quando ha vergognosamente tentato di infangare anche me, peraltro in mia assenza, attribuendomi comportamenti che mai ho osato neanche immaginare in tutta la mia vita di amministratore, oltre che nella vita personale. Oggi pretendo le scuse del sindaco Alessandrini, ma soprattutto l’Associazione ‘Pescara" dichiara l'ex vicesindaco Fiorilli.

"Il Sindaco ha confessato un atto grave, spinto, a suo dire, solo dalla necessità di zittire opposizioni scomode come quella del M5S. Deve dimettersi, non ci sono più scuse, né credibilità e fiducia nella sua persona"  ha dichiarato il capogruppo al Comune del M5S Sabatini.

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