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Cultura, Giovanni Di Iacovo: "Programmare e selezionare"

L'assessore fa un primo bilancio della nuova amministrazione. E sul progetto del teatro nell'Area di Risulta: "Non mi è stato proposto ma non credo sia una priorità"

Giovanni Di Iacovo, assessore comunale alla cultura, ha accettato di rispondere ad alcune nostre domande per tracciare un primo bilancio di governo cittadino, dopo che sono già trascorsi sei mesi dall'insediamento dell'amministrazione Alessandrini.

Assessore, che situazione ha trovato al momento del suo insediamento per quanto riguarda lo stato della cultura e delle strutture culturali in città?
Ho trovato una caleidoscopica galassia di associazioni e singoli pieni di iniziative, idee e progetti, sebbene piuttosto sfiduciati. Molti di loro non hanno mai avuto un vero e continuativo rapporto con il Comune. Non parlo di ottenere soldi, ma almeno fiducia, ascolto e sostegno da parte delle istituzioni. Va meglio definita l'identità e la specificità di ognuna delle strutture culturali, che vanno rilanciate con programmazioni specifiche. La fiducia la si riconquista innanzitutto proponendo qualità e creando partecipazione.

Quali sono state le priorità dei primi sei mesi di amministrazione?
Razionalizzare, organizzare l'esistente, programmare e selezionare. Ampliare gli orari delle strutture affinchè non siano chiuse nel weekend, abolire la formula del "contributino" e fare precise programmazioni trimestrali di iniziative con un calendario chiaro e senza sovrapposizioni. Costruire una programmazione coerente per Aurum, Aternino e Colonna, riaprire alla città la struttura da 200 posti dell'Auditorium Cerulli e creare un rapporto trasparente con i privati per sostenere la cultura dove non arriviamo come Comune.

Quali sono le principali problematiche e quali le principali esigenze e richieste che le arrivano dal mondo culturale cittadino?
La necessità di spazi per le mille importanti attività associative e di teatro, musica, danza e didattica. E l'esigenza di creare coesione all'interno di un panorama culturale spesso frazionato, dove ognuno corre per sé.

Qual'è il suo parere in merito al progetto del teatro nell'Area di Risulta?
Non mi è stato proposto ma non credo sia una priorità. Al riguardo, mi sto dedicando all'urgenza di lavorare sugli spazi teatrali (e teatrabili) che la città già possiede.

Quali sono i prossimi obiettivi e i progetti in cantiere per la cultura pescarese?
Inaugurare il primo lotto della Città della Musica e ristrutturare e aprire l'ala, ora chiusa, dell'ex tribunale (accanto al Mediamuseum). Questo spazio strategico, nel cuore di una zona frequentatissima di Pescara, vorrei che potesse diventare un vulcano di cultura, buona socialità e creatività, facendolo divenire una sorta di Casa delle Associazioni.

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