Gentile Assessora Porcaro,

Le scrivo questa lettera aperta nella speranza che il sonno profondo che ha attanagliato l’Amministrazione Mascia per tre lunghi e inutili anni, possa lasciare il posto almeno a un timido risveglio.

E' di questi giorni la notizia che qualcosa si sta muovendo, sia in merito al restauro del Teatro D’Annunzio e della stele dedicata al Poeta (oggetto di un mio emendamento votato ben un anno fa), sia riguardo all’auspicata e comunque sempre tardiva apertura del Circolo Aternino (altro storico spazio culturale recuperato per la fruibilità cittadina dall’Amministrazione D’Alfonso) e del Teatro Michetti, acquistato dalla precedente Amministrazione e da voi lasciato nel più totale abbandono. Prendo atto con vivo compiacimento che le continue e instancabili pressioni del nostro gruppo cominciano forse a dare qualche risultato.

Sono però seriamente preoccupata per l’inerzia che l’Amministrazione Mascia sta mostrando nell’ormai imminente ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio. Sarà Lei, credo, gentile Assessora – se non incorrerà nella stessa sorte della sua collega Seller, anch’ella gratificata dell’incarico solo per penosi giochi politici –, ad avere l’onore di presiedere le celebrazioni per questo eccezionale
evento.

A dire il vero, se penso al prestigio delle iniziative realizzate a Pescara nel 1913 (cinquantenario della nascita del Poeta) e nel 1963 (in occasione del suo centenario), mi sento molto rattristata: quelle iniziative furono espressione di una progettualità culturale che i pescaresi seppero elaborare in modo autonomo e con l’orgoglio identitario di chi sa di appartenere alla città che a D’Annunzio ha dato i natali.

Oggi, purtroppo, per volontà di chi ci amministra, siamo costretti a subire una patetica e umiliante sudditanza (una sorta di provincialismo “di ritorno”) rispetto a istituzioni e personaggi “esterni”, che peraltro, com’è sotto gli occhi di tutti, non ha affatto prodotto quel salto di qualità che si era ventilato. L’incarico di dirigere le attività culturali della città, assegnato anche quest’anno al Presidente del Vittoriale (per la
non trascurabile cifra di 50.000 euro), conferma che Mascia non ha alcun interesse a valorizzare le eccellenze pescaresi, ma vuole solo ingraziarsi il potente di turno, sperando di brillare di luce riflessa.

Ma poiché dovrebbe essere Suo compito, gentile Assessora, quello di guidare la politica culturale pescarese anche nelle celebrazioni del 150°, mi permetto di suggerirLe qualche spunto intorno al quale lavorare per far sì che Pescara agli occhi del mondo riacquisti la centralità che le spetta in quanto città natale di D’Annunzio.

Ad esempio, dopo il flop del Festival gestito in coppia da Seller e Guerri, si dovrebbe scovare una formula nuova, casomai spalmando le iniziative lungo l’intero anno 2013, puntando sulla qualità e l’internazionalizzazione e coinvolgendo le migliori forze del territorio, dalle associazioni all’università; così, se si rendesse subito funzionante il Teatro Michetti, si potrebbero ospitare spettacoli anche nei mesi invernali. Previa
emanazione di un bando “serio”, si potrebbero finanziare i progetti più innovativi, selezionati da un comitato di esperti, onde evitare di distribuire ifondi pubblici sempre ai soliti amici.
So per esperienza, cara Assessora, che i tagli alla cultura non permettono di scialare, ma so anche che pur con risorse minime si possono realizzare progetti di qualità.
Basta saperle gestire con competenza, oculatezza e un pizzico di fantasia. A cominciare dai 50.000 euro del Presidente del Vittoriale…

Con i migliori auguri di buon lavoro, Sua

Paola Marchegiani
Consigliera del Comune di Pescara
già Assessora alla Cultura