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Impugnata la legge Cura Abruzzo, Sospiri: “Ma bonus famiglia e stop alle tasse sono salvi”

Il presidente del consiglio regionale commenta la decisione del consiglio dei ministri sul provvedimento a sostegno dell’economia abruzzese e precisa che “il cuore della legge non è oggetto di impugnazione, certificando dunque che la norma stessa è ben costruita”

Impugnata la legge 9 'Cura Abruzzo 1', ma Sospiri annuncia che sono salvi “i bonus famiglia, i fondi alle imprese e la sospensione di tutte le tasse regionali, di ogni ordine e grado”. Il presidente del consiglio regionale commenta la decisione odierna del consiglio dei ministri sul provvedimento a sostegno dell’economia abruzzese e precisa che “il cuore della legge non è oggetto di impugnazione, certificando dunque che la norma stessa è ben costruita” e che “le coperture finanziarie sono affidabili”.

“Francamente - afferma Sospiri - gli altri cavilli sollevati e obiettati dal ministero dell’economia, fra l’altro alla vigilia della scadenza dei termini per le osservazioni, non ci preoccupano: abbiamo già risposto punto per punto producendo le nostre osservazioni e siamo convinti che non arriveremo mai a un contenzioso costituzionale, perché nessuno può vietare al nostro governo regionale di garantire aiuti a fondo perduto alle nostre imprese a fronte di coperture finanziarie certe e già allegate ai nostri atti”.

La legge 'Cura Abruzzo 1' è stata approvata in aprile dal consiglio regionale per dare il via alla prima serie di aiuti dopo l’emergenza Covid-19: "Ci sconcertano - aggiunge Sospiri - le altre osservazioni del Mef secondo cui la Regione Abruzzo non dovrebbe finanziare lo smart working dei Comuni, né tantomeno le ingenti spese non previste che le nostre amministrazioni comunali hanno sostenuto per la protezione civile".

Dal cdm viene poi obiettato il finanziamento delle zone rosse, "che però non ci sono più - puntualizza Sospiri - perché è evidente che dal 1° aprile, data di approvazione della legge, al 1° giugno alcune circostanze e condizioni, fortunatamente, sono cambiate, dunque è chiaro che non servono più i fondi di copertura per le zone rosse cancellate. Ora registriamo la carente cortesia con la quale il Mef ci ha inviato il 1° giugno i propri quesiti dando alla Regione Abruzzo un tempo risicato per le proprie controdeduzioni".

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