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Politica San Silvestro / Via 8 Marzo

La denuncia di Giampietro (Pd): "Per la casa di comunità la Asl chiedeva un'altra area, è il sindaco che ha scelto il parco 8 marzo"

Il capogruppo del partito democratico tira fuori due documenti da cui si evincerebbe che l'Azienda sanitaria chiedeva uno spazio diverso da quello che l'amministrazione vorrebbe concedergli per la realizzazione della struttura: l'incontro con i residenti che chiedono di non toccare l'area verde e si preparano alla battaglia

La decisione di cedere alla Asl il terreno dove c'è il parco di via 8 marzo per la costruzione della casa di comunità è stata dell'amministrazione e non dell'Azienda sanitaria che, al contrario, aveva fatto richiesta di un altro spazio a disposizione e cioè quello tra via Rio Sparto e via Alento e cioè non lontano dal distretto sanitario sud.

A sostenerlo, carte alla mano, è il consigliere comunale del Partito democratico Piero Giampietro che oggi, insieme agli altri consiglieri comunali e il consigliere regionale de Pd Antonio Blasioli ha incontrato i residenti che da ieri (venerdì 10 marzo), hanno iniziato la loro protesta per ora con petizioni e incontri dell'area verde del quartiere, ma che potrebbe sfociare anche questa volta in un ricorso se non si troverà una strada alternativa.

Nessuna urgenza dunque, denuncia ancora Giampietro sottolineando in un post condiviso su facebook dopo la mattinata passata con i cittadini, che se è vero che la casa di comunità è cosa buona e giusta, è altrettanto vero la richiesta del terreno di via Rio Sparto, ribadisce, era arrivata a febbraio 2022 dalla Asl e cioè più di un anno fa. “Dopo pochi giorni è stato il sindaco in persona a proporre invece l'area del parco 8 marzo. Dunque dire che bisogna correre per non perdere il finanziamento piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr) è falso: c’è stato un anno di tempo. Dire che non sapevano che era un parco è falso: hanno anche autorizzato i carotaggi preliminari”, chiosa Giampietro.

Quando tre giorni fa la polemica è esplosa, infatti, i carotaggi erano in corso. “Visto che con procedure di poche settimane sono riusciti a togliere gli ultimi vincoli sulla riviera e a cambiare la destinazione urbanistica dell’ex casa di riposo di via Arapietra per consentirne la svendita ai costruttori, c’era tutto il tempo per correggere qualunque difformità urbanistica di altre aree. II pescaresi non meritano tanta presunzione, arroganza, sciatteria”, chiosa il capogruppo comunale del partito democratico", conclude. 

Per lui, come per tutte le opposizioni, si tratta dell'ennesima scelta sbagliata fatta dall'amministrazione dopo la decisione di costruire un asilo nido in via Santina Campana e un altro in via della Fornace Bizzarri. Se sul primo continuano le proteste, sul secondo i residenti il ricorso in primo grado al Tar (Tribunale amministrativo regionale) lo hanno vinto e questo sembra infondere fiducia nei residenti di via 8 marzo qualora le cose non cambieranno. Un cambiamento che auspicano arrivi lunedì 13 marzo quando la delibera sulla cessione del terreno alla Asl tornerà in consiglio comunale. È qui che è stata infatti bloccata dopo che si è scoperto che quello che dovrebbe essere non solo il terzo distretto sanitario della città, ma anche un presidio h24 con funzioni di pronto soccorso per i codici meno gravi, sarebbe stato realizzato dove c'è un parco attrezzato la cui manutenzione, tra l'altro, è pagata dai residenti.

Il sindaco la sua posizione l'ha chiaramente espressa affermando che quell'area ha le caratteristiche necessarie ad ospitare la casa di comunità e questo farebbe presagire che un cambio d'idea sia difficile. Il proseguo della vicenda dunque è ancora tutto da scrivere.

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