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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Anche Blasioli e Paolucci (Pd) contro l'esternalizzazione dei codici bianchi e verdi in pronto soccorso: "Oltre al danno la beffa"

I consiglieri regionali del Partito Democratico intervengono in merito alla questione della decisione presa dalla Asl di Pescara di esternalizzare una parte dei servizi offerti nel pronto soccorso dell'ospedale

No all'esternalizzazione dei codici bianchi in pronto soccorso a Pescara. Anche i consiglieri regionali del Pd Silvio Paolucci e Antonio Blasioli intervengono sull'argomento che negli ultimi giorni ha scatenato polemiche anche da parte dei sindacati, che i due consiglieri sostengono nella loro battaglia contro questa decisione presa dalla Asl pescarese.

“Nel consiglio comunale straordinario dedicato alla situazione del Pronto soccorso di Pescara, come centrosinistra avevamo chiesto interventi e soluzioni votate all’unanimità da tutte le forze politiche rappresentate in consiglio, che, con noi chiedevano: una ricognizione del fabbisogno organizzativo del pronto soccorso, il potenziamento dell’osservazione breve Intensiva, l’adozione del triage avanzato, la ripianificazione anche logistica delle strutture di emergenza urgenza, il coordinamento con gli altri presidi ospedalieri, il tutto per rafforzare la sanità territoriale ed evitare di chiudere e indirizzare i malati altrove, com’è capitato a Pescara. Invece, non solo la Asl non ha tenuto fede a questi impegni, ma oggi decide di esternalizzare parte delle funzioni del pronto soccorso di Pescara, aggiungendo ai già ingenti danni all’utenza anche la beffa per medici, operatori sanitari e forze che aspettano di essere assunti per potenziare il reparto. Per queste ragioni facciamo nostra anche la denuncia dei sindacati e chiediamo di tenere la rotta decisa con la massima Assise cittadina e di mantenere nel pubblico i servizi”

Da mesi, ribadiscono Paolucci e Blasioli, si chiede il potenziamento dell'organico in pronto soccorso, appello inascoltato anche tramite la missiva al comitato ristretto dei sindaci chiedendo un intervento rapido. La Asl, ora, per assurdo aggiungono i consiglieri è pronta a spendere maggiori risorse per esternalizzare il servizio per soli tre mesi:

"Anziché fare concorsi e dare una possibilità al personale che aspetta da anni di essere integrato o stabilizzato, risolvendo così almeno il problema degli organici sotto dimensionati. L’ultimo concorso lo bandì Mancini nel 2019 era per 4 posti, ne sono entrati 8 (alcuni già lavoravano a Pescara) ma ne sono rimasti più o meno la metà, per via di concorsi esterni e interni, è dunque necessario farne ancora e prevedere che chi vince debba prestare servizio alcuni anni prima di poter andare via. Ma ad oggi, a parte la proposta letta sulla stampa e le richieste anche delle parti sociali di procedere alle assunzioni dirette, nulla abbiamo visto in questo senso e la toppa dell’esternalizzazione, che di fatto finirebbe col privatizzare parte dei servizi, è peggio del buco, perché non è destinata a risolvere: ad oggi continuano le segnalazioni su disservizi, il sovraffollamento e le lunghe attese, una carenza di personale medico e sanitario tale che ci siamo ritrovati a leggere che gli utenti erano invitati a rivolgersi ad altri ospedali, anzi a “canali alternativi” al pronto soccorso. È il momento di agire, ma oculatamente, perché è in ballo il diritto alla salute di tutti”.

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