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Blasioli e Giampietro in visita al carcere di Pescara: "Il doppio dei detenuti previsti con la metà degli agenti necessari"

Il consigliere regionale e il consigliere comunale Pd si sono recati nella casa circondariale di San Donato per verificare la situazione dopo gli ultimi gravi episodi

Hanno deciso di visitare il carcere dopo gli episodi gravi avvenuti negli ultimi giorni, con detenuti feriti per autolesionismo ed agenti aggrediti e feriti dagli stessi carcerati e l'emergenza personale diventata ormai ingestibile. Sono entrati nella struttura di Pescara questa mattina per una visita ispettiva il consigliere regionale Blasioli e Giampietro del Pd, verificando le numerose criticità presenti ed annunciando interventi per cercare di risolvere la situazione.

In sostanza, sono presenti più del doppio dei detenuti previsti (dovrebbero essere un massimo di 200) a fronte di un organico di polizia penitenziaria composto di fatto da un centinaio di agenti a fronte dei 170 previsti. Divisi su tre turni invece di quattro, sono costretti a svolgere diverse mansioni contemporaneamente, e molti agenti a breve andranno in pensione.

CARCERE DI PESCARA NEL CAOS

Analizzato anche il problema del reparto dedicato ai detenuti all'ospedale di Pescara che di fatto è chiuso per mancanza di personale, e che costringe al ricovero assieme ai pazienti comuni creando disagi e soprattutto un'ulteriore sottrazione di agenti dalla casa circondariale:

Dal 14 gennaio per i due detenuti ricoverati in reparti diversi ci sono 16 agenti al giorno impegnati e se i ricoveri fossero 3, servirebbe un numero di agenti pari al 25% dell’intera forza lavoro. Questa è una situazione che va assolutamente risolta. Innanzitutto se il reparto per detenuti è stato messo su, è indispensabile che funzioni ed è una condizione che potremo già domani all’assessore regionale alla Sanità Verì. Questo eviterebbe che le forze lavorative a disposizione non siano ulteriormente ridotte, ma soprattutto garantirebbe la privacy dei detenuti. Ad oggi sono nelle stesse stanze degli altri malati e così capita che questi e i loro famigliari siano costretti ad imbattersi con agenti armati nei reparti. 

Blasioli e Giampietro aggiungono che, se per le assunzioni ci vorrà del tempo, si possono intanto risolvere altre problematiche logistiche, fra cui il problema dei detenuti psichiatrici che dovrebbero essere al massimo 7 ma che di fatto sono una trentina.

La mancanza di una camera di isolamento è un’altra problematica. Spesso si utilizza la parte riservata ai collaboratori di giustizia, ma se questa è occupata non se ne può fare utilizzo. Insomma gli episodi di autolesionismo, i materassi bruciati e i detenuti scappati sul tetto sono degli allarmi che non possono restare inascoltati e la sensazione è che spesso i problemi del carcere siano i meno attenzionati da tutte le Istituzioni. Per quel che riguarda il sovraffollamento  le sezioni diventano polveriere in quanto oltre ai pochi spazi a disposizione dei ristretti, diventa difficile per l'operatore far fronte alla richieste quotidiane e pressanti degli stessi, da qui il malcontento che puo'  sfociare in aggressioni, risse, tumulti, autolesionismo e proteste in generale.

I consiglieri annunciando incontri con i sindacati degli agenti penitenziari per avanzare rapidamente richieste sia in Regione che in parlamento.

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