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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Biblioteca Regionale, Blasioli: "Situazione in stallo, cultura dimenticata"

Il consigliere comunale PD Blasioli interviene sulla questione del trasferimento della Biblioteca Regionale, chiusa da tre mesi, e non ancora riaperta nella nuova sede

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Sono trascorsi novanta giorni dalla chiusura della biblioteca regionale Di
Giampaolo di Piazza Salotto. Era il 6 marzo 2012 quando quei locali abbassavano la
saracinesca.

Il Partito Democratico comunale insieme ai Giovani democratici ha più volte
ribadito la propria contrarietà al trasferimento della biblioteca Di Giampaolo nei
locali di via Tiburtina, proponendo biblioteche funzionanti in tutti i quartieri e non la
spartizione territoriale dell’unica biblioteca.

Ad oltre tre mesi di distanza dalla chiusura dei battenti della biblioteca
regionale viene da dire che oltre al danno assistiamo alla beffa. I sei funzionari della
biblioteca regionale sono stati trasferiti in una stanza che si trova all'interno della
sovraintendenza dei beni librari di via Firenze. Fermi lì da quasi tre mesi e
stipendiati per non fare nulla e con la biblioteca regionale chiusa e che non
vedrà la luce certamente in questa estate.

Le previsioni più positive ci dicono infatti che la nuova biblioteca regionale
potrebbe aprire i battenti solo a settembre. Alla struttura mancherebbero ancora delle
certificazioni necessarie, comprese quelle antincendio e l'insufficiente
climatizzazione negli uffici per carenza di potenza elettrica (attualmente c'è solo la
corrente di cantiere) unito al fatto che si tratta di locali con le superfici a vetro e
finestre che permettono solo un ricambio parziale dell’aria, non permetterebbero
l'apertura estiva.

Se a questa situazione che ha delle precise responsabilità all'interno della
Giunta regionale e delle altrettante precise corresponsabilità della Giunta
comunale che ha appaltato ad altri l'onere di determinare questa errata scelta
logistica, si aggiunge che la Biblioteca Provinciale di Pescara ormai da tempo non
effettua più la distribuzione di volumi, perdendo di fatto la stessa essenza di
biblioteca per trasformarsi in un servizio di sola sala lettura, ci viene da chiederci se a Pescara anche la cultura in estate vada in vacanza!

Ora ci chiediamo:

Ma la Regione ha davvero firmato il contratto con la società titolare dello stabile?
Sapeva di tutta questa mole di lavori da effettuare all'interno di quei locali? Quando
doveva partire questa locazione? Ha previsto delle penali per questo ritardo
insopportabile e dannoso per la città? E per la duplicazione dei costi (paga in
contemporanea i canoni di locazione per gli uffici di via Firenze e per quelli della
Tiburtina?) e le spese di personale non utilizzato, chi ne risponderà?

Nei mesi scorsi, dopo le prese di posizione del PD e di Maurizio Acerbo,
alcuni consiglieri regionali del Centro destra hanno fatto sentire la propria voce
contro la desertificazione culturale del centro cittadino.

Pescara ed i pescaresi si aspettano ora che quella non sia solo una
voce!

Chiediamo a Sospiri, a Masci ed alla Chiavaroli di fare pressing
sull'Assessore Carpineta (che a giorni assumerà anche la delega alla cultura oltre
che al patrimonio) perché si scelgano locali centrali della città e la nostra scelta è
per i locali che si trovano sotto il rilevato ferroviario, di proprietà di Centostazioni
(19.000 mq vuoti!)

Ricordo che nel luglio 2011 l'assessore Antonelli dichiarava sulla stampa che
era in uno stato avanzato l'accordo di programma con Centostazioni, titolare dei
locali che si trovano sotto la stazione ferroviaria di Pescara, eternamente vuoti fin
dalla loro realizzazione. Realizzare la biblioteca sotto la stazione centrale di Pescara
sarebbe strategico per la città, per la scelta centrale facilmente raggiungibile (treni ed
autobus), per il riempimento di un grande vuoto che non trova contenuto dagli anni
della sua realizzazione e per la sicurezza dell'intera zona.
Fu il centro sinistra al governo cittadino a pensare e progettare la mediateca/
biblioteca al centro della città nell'area di risulta di fianco al più bel parco
cittadino come nelle citta inglesi e americane e come nella migliore esperienza
delle capitali europee. Vorremmo che i giovani di Pescara, come è accaduto a noi,
continuassero a utilizzare l'espressione: "ci vediamo davanti alla biblioteca in centro"
e per questo i locali della stazione ferroviaria ci sembrano un buon esperimento in
attesa della mediateca biblioteca che nascerà nel parco dell'area di risulta quando
torneremo a governare questa città.

Una critica va fatta poi al Presidente Testa! Se la biblioteca regionale

stenta a partire, quella provinciale non si trova in una situazione migliore.

In estrema sintesi, i problemi fondamentali della Biblioteca Provinciale “G.
D’Annunzio” di Pescara sono:

1) carenza di risorse finanziarie: passate dai 126.00 euro in totale (cioè per
tutte le spese, esclusi naturalmente i costi del personale in servizio e le utenze varie)
del bilancio 2009, ai 39.000 del 2010, ai 22.000 del 2011;

2) carenza di personale, passato dalle 19 unità complessive (tra personale
tecnico-bibliotecario, generico, a tempo indeterminato e determinato) del 2010 alle
10 unità attuali; i bibliotecari specializzati, in particolare, erano 6, ora sono 2;

3) problemi logistici: ecco un riassunto delle ultime puntate:

– agosto 2010: viene evidenziata la necessità di effettuare una serie di
interventi per mettere a norma e rendere pienamente agibili sia gli spazi aperti al
pubblico, sia i depositi librari, che in totale conservano circa 250.000 pezzi fisici, tra
volumi e periodici;
- settembre 2010: l’Amministrazione annuncia pubblicamente un accordo con
il Comune e un piano di trasferimento della Biblioteca presso l’ala libera del palazzo
dell’ex Tribunale, ma a tale annuncio non segue alcun esito concreto. Che fine ha
fatto?;
– dicembre 2011: trascorso quasi un anno e mezzo, ulteriori sopralluoghi
confermano la situazione di cui sopra e inducono la Dirigente ad interdire,
per motivi di sicurezza, l’accesso al principale dei vari depositi librari della
Biblioteca, sito nel piano seminterrato dei locali al pubblico (deposito che
contiene circa 180.000 volumi, cioè oltre i due-terzi del patrimonio librario
complessivo);

– gennaio 2012: un sopralluogo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco produce
un Verbale di accertamento della situazione logistica e di rispetto delle norme di
sicurezza all’interno della Biblioteca Provinciale;

– febbraio 2012: la Direzione generale della Protezione civile e dei servizi
antincendi del Ministero dell’Interno invia la comunicazione ufficiale, contenente una
serie di interventi da effettuare sia presso gli spazi al pubblico della biblioteca, sia nel
deposito suddetto: all’Ente Provincia è imposto di ottemperare, sulla base di un piano
di lavoro diviso per fasi, entro il termine massimo di 180 giorni, per evitare che
scattino sanzioni di rilevanza penale;
– marzo 2012: dopo 10 giorni di chiusura, i vari locali destinati alla
frequentazione dei cittadini (sale di lettura, sala internet, distribuzione libraria, sala
cataloghi e accessi) vengono messi tutti a norma, dal punto di vista delle vie di fughe
e degli impianti elettrici;
– ad oggi, 12 giugno, il deposito principale è però ancora chiuso, la qual



cosa procura gravi ripercussioni per i frequentatori della Biblioteca, studiosi,
studenti, professionisti: soprattutto gli studenti universitari laureandi ricevono
un serio danno ai loro diritti di accesso alla conoscenza, non potendo per mesi
consultare i testi per le loro tesi di laurea.

Benché la Biblioteca funzioni regolarmente e continui ad erogare molti dei suoi
servizi pubblici essenziali, non si può confondere, come dicevamo, una Biblioteca
con una sala di studio: una Biblioteca è tale quando i cittadini possono usufruire
anche del suo patrimonio librario!

Ad oggi, inoltre, quando è prossima la scadenza del 24 agosto
(in cui scatteranno sanzioni penali), non sono state ancora reperite
le risorse occorrenti per mettere a norma il deposito principale (in
termini di impianto anti-incendio, impianto elettrico, vie di fuga).
Il bilancio 2012, approvato appena qualche giorno fa, subordina la
disponibilità di tali risorse alla vendita di immobili della Provincia
presenti nel piano di alienazioni (insomma tempi biblici).

Pescara merita di più e noi vogliamo che tutti facciano seguire alle parole i fatti
per consentire a questa città di avere adeguati spazi per la cultura, a cominciare dalle
biblioteche storiche.

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