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Banca D'Italia, l'appello del PD ai parlamentari abruzzesi

I consiglieri PD Diodati e Corneli intervengono in merito alla chiusura della sede della Banca D'Italia a Pescara, chiedendo un intervento diretto dei parlamentari abruzzesi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

"La chiusura della filiale della Banca d’Italia di Pescara avrà ricadute pesanti sull'intero territorio.
Per questo chiediamo ai parlamentari abruzzesi di farsi carico della questione e mettere in campo tutte le azioni necessarie per scongiurare l'abbandono del capoluogo adriatico da parte di Bankitalia".

Lo dichiarano i consiglieri comunali del Pd Giuliano Diodati e Florio Corneli che, oltre a lanciare un appello ai parlamentari, hanno anche presentato un'interrogazione al sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia sollecitando nuove iniziative per salvaguardare la presenza sul territorio della Banca.

"Bankitalia - evidenziano i due consiglieri - è un importante punto di riferimento per la città. L'eventuale chiusura non solo avrebbe ricadute negative sui 34 dipendenti, ma andrebbe anche a privare i cittadini di un prezioso presidio della legalità. Ci preme poi sottolineare che gli utili di esercizio della Banca d’Italia continuano a
crescere: nel 2012 è  stato pari a 2 miliardi 500 milioni di euro. A questo si aggiunge che la chiusura di 33 filiali disposta cinque anni fa non ha comportato alcun beneficio. Alla luce di ciò, crediamo che  la dismissione della filiale di Pescara - concludono Diodati e Corneli - non inciderebbe sostanzialmente sul fattore del contenimento e della razionalizzazione dei costi, ma andrebbe invece a pregiudicare le possibilità di rilancio dell'economia locale".

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