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"Aumenti illegittimi": sindaci e Coldiretti contro il consorzio di bonifica centro

I sindaci di 8 comuni (Alanno, Spoltore, Cepagatti, Loreto Aprutino, Moscufo, Nocciano, Pianella e Rosciano) chiedono lo stop al caro bollette per l'irrigazione e sollecitano un incontro con il consorzio di bonifica

Nei giorni scorsi a Chieti si è tenuta un'assemblea pubblica per parlare dei contributi di bonifica. All'evento hanno partecipato circa 350 persone che si sono dette arrabbiate per gli aumenti del consorzio di bonifica centro, ritenuti "illegittimi" come ha sancito il Tar nella sentenza dello scorso marzo. Presenti anche diversi sindaci e i vertici della Coldiretti: il direttore Roberto Rampazzo, il presidente regionale Martinelli e il presidente provinciale Scorrano. La Coldiretti ha sottolineato il suo appoggio agli agricoltori in questa battaglia. Tra i relatori sono intervenuti il presidente del comitato "Bonifica Sostenibile", Gabriele Trovarelli, la responsabile regionale di Coldiretti donne impresa Antonella Di Tonno e poi Giacomo Obletter, Francesco Paolo Valentini e il succitato direttore Rampazzo.

I sindaci di 8 comuni (Alanno, Spoltore, Cepagatti, Loreto Aprutino, Moscufo, Nocciano, Pianella e Rosciano) chiedono lo stop al caro bollette per l'irrigazione e sollecitano un incontro con il consorzio di bonifica. Per Antonio Scaparrotta, dirigente provinciale di Azione, “è giusto che i cittadini paghino solo per dei servizi reali ed efficienti. Non si possono far pagare le spese a chi il servizio non lo utilizza. In tanti pagano per un servizio che non utilizzano perché non godono di un allaccio alla rete di bonifica o che non riescono ad utilizzare per le continue rotture alle condutture che restano chiuse per mesi”, continua Scaparrotta.

E conclude: "È necessario che il consorzio di bonifica distingua un tariffario diverso tra chi gode del beneficio potenziale e quindi non utilizza l’acqua, da chi gode invece del beneficio di esercizio. La Regione Abruzzo regolamenti con i decreti attuativi, ciò che oggi è delegato a norme transitorie. Gli abruzzesi sono stanchi di pagare ogni anno prezzi “salati” per un servizio che in molti casi è assente".

Le precisazioni del comitato "Bonifica Sostenibile"

Intanto il comitato "Bonifica Sostenibile" precisa che "per la riscossione dei contributi di bonifica ci sono tre fasi: la riscossione “volontaria”, la riscossione “spontanea”, la riscossione “coattiva”. Per riscossione “volontaria” si intende il pagamento su base volontaria degli avvisi di pagamento recapitati dal Consorzio: il contribuente che verifichi la correttezza della richiesta paga secondo le modalità richieste dal Consorzio. Se, invece, non intende volontariamente pagare gli avvisi di pagamento, per opportune verifiche o per qualsiasi altro motivo, scaduti i termini previsti dagli avvisi bonari, il Consorzio affiderà la riscossione all’Agenzia Entrate Riscossione che notificherà la cartella di pagamento, con il solo aggravio di 5,88 euro per le spese di notifica".

La cartella di pagamento, spiega il comitato, "ha una scadenza di 60 giorni: il pagamento viene definito “riscossione spontanea” e trattandosi di iscrizione a ruolo non derivante da inadempimento, non è richiesto al contribuente alcun interesse o sanzione per il versamento dei contributi di bonifica dovuti, effettuato entro il 60° giorno decorrente dalla notifica della cartella oppure nei termini della rateizzazione richiesta all’Agenzia Riscossione. È infatti possibile chiedere on line all’Agenzia Entrate la rateazione degli importi fino a 72 rate mensili ed in questo caso verranno applicati gli interessi di dilazione nella misura del 4,5% l’anno. Nel caso in cui il contribuente non paghi entro il termine di scadenza della cartella di pagamento di 60 giorni e non chieda la rateazione, dovrà corrispondere gli interessi di mora nella misura del 2,68% annuo e sarà soggetto alla riscossione coattiva con tutti gli oneri conseguenziali. In conclusione, almeno fino marzo 2024, il mancato pagamento degli avvisi del consorzio comporterà un onere di 5,88 euro".

Il comitato puntualizza infine di "aver semplicemente messo sul tavolo dell’assemblea le illegittimità delle richieste economiche del consorzio (per il quale già pende un secondo ricorso dinanzi il Tar) e della presa d’atto dell’impossibilità da parte dell’intera categoria di far fronte ad esose richieste di pagamento, per le quali si attenderà di ricevere la regolare iscrizione a ruolo, pur sperando che nelle more ci sia un “ravvedimento operoso” da parte della politica regionale e degli organi consortili".

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