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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Il vicesindaco Santilli sui nuovi asili nido: "Ecco perché per via Santina Campana e via della Fornace Bizzarri alternative non c'erano"

Il chiarimento lo ha fatto rispondendo ad Assunta D'Emilio che ha portato le ragioni dei residenti di via Santina Campana in consiglio comunale con question time del cittadino: per loro resta tutto sbagliato, ma per Santilli le alternative si sono dimostrate tutte impraticabili

Il question time del cittadino diventa l'occasione per il vicesindaco Gianni Santilli per spiegare nel dettaglio il perché delle scelte fatte per la collocazione dei quattro nuovi asili nidi che sorgeranno in città con particolare riferimento a quello di via Santina Campana e quello di via della Fornace Bizzarri su cui pende la decisione del consiglio di Stato. 

A chiederle quelle spiegazioni senza alla fine ritenersi soddisfatta di quanto ascoltato, è stata Assunta D'Emilio, residente di via Santina Campana e componente del comitato spontaneo dei cittadini nato per difendere gli orti urbani. Nei giorni scorsi la giunta ha approvato i documenti che serviranno al bando per la realizzazione del nuovo plesso scolastico, ma per chi di quegli orti e di quegli spazi verdi si è preso cura in questi anni la scelta fatta resta sbagliata. La strada da seguire, ha detto in aula, doveva essere quella tracciata per la realizzazione del nido di via Rubicone che si farà in una struttura già esistente che sarà riqualificata a misura di bambino evitando così ulteriore consumo del suolo. 

Diverse le alternative possibili per salvaguardare gli orti di via Santina Campana e il parco di via della Fornace Bizzarri, ha detto ancora D'Emilio sviscerandole tutte, ma per il vicesindaco le cose non starebbero così e nel ribadire che sia  il primo che il secondo “sono da considerarsi destinazioni temporanee su aree destinate all'edificazione dal piano regolatore generale in quanto classificate sottozona F3 (attrezzature e servizi) e non come F1, cioè verde pubblico e parchi pubblici”, ha riferito che proprio le alternative citate da D'Emilio erano state prese in considerazione dimostrandosi però impraticabili. Parliamo degli spazi disponibili in via Lago Sant'Angelo e via Monte Siella, di quelli adiacenti la scuola dell'infanzia di via Colle Innamorati e quelli presenti nella scuola primaria Gescal.

In via Lago Sant'Angelo, ha quindi replicato il vicesindaco, gli spazi sono occupati da anni da sei associazioni del terzo settore, mentre per via Monte Siella l'amministrazione aveva già ottenuto un finanziamento ministeriale per altra destinazione e il bando pnrr cui fanno capo i nuovi asili, ha sottolineato, non avrebbe consentito la presentazione di progetti da realizzare in aree per le quali fondi erano stati già messi a disposizione. Niente doppio finanziamento insomma al di là del fatto, ha precisato, che quei soldi alla fine il ministero non li ha stanziati avendo esaurito le risorse.  

Per quanto riguarda gli spazi di via Colle Innamorati attualmente adibiti a magazzini comunali a rendere impossibile la realizzazione al loro interno di un asilo nido il fatto che si trovano al seminterrato. Anche in questo caso, ha detto il vicesindaco, a non consentirne l'utilizzo è lo stesso mando del piano nazionale di ripresa e resilienza anche in ragione del principio di accessibilità che deve cioè garantire ingresso e uscita ai ragazzi disabili. gli stessi si trovano nel seminterrato e costruire un asilo lì non sarebbe possibile in ragione dell'articolo 4 del bando pnrr che vieta proprio questa possibilità prevedendo in spazi simili la mera realizzazione di depositi, servizi igienici e spogliatoi per il personale senza dimenticare, ha sottolineato Santilli, l'importanza dell'accessibilità per i ragazzi disabili. Altri spazi, ha detto ancora, sono a disposizione della parrocchia per fini sociali e assistenziali.

Infine i locali della scuola Gescal. Anche in questo caso ha sostenuto Santilli sarebbe stato il bando a renderla incandidabile laddove la previsione era di realizzare il nuovo nido al secondo piano. La collocazione, ha proseguito, non consentirebbe di avere la continuità degli spazi con l'esterno cosa che invece deve essere garantita ai bambini. Punto questo su cui D'Emilio ha voluto però replicare sostenendo che se lo si fosse voluto fare si sarebbero potute spostare alcune classi al piano superiore lasciano il piano terra ai più piccoli. 

Oltre ai problemi tecnici però ce ne sarebbe stato anche un altro, ha replicato il sindaco: i tempi. Il pnrr ne chiede di precisi e procedere con ristrutturazioni, cambi di destinazione e tutto ciò che avrebbe permesso di utilizzare il patrimonio esistente avrebbe richiesto una tempistica che non avrebbe permesso di starci nei tempi del piano e dunque di perdere i finanziamenti se mai ottenuti. 

Se il vicesindaco è entrato nel dettaglio delle ragioni che avrebbero portato a scegliere di realizzare due degli asili al posto degli orti e di un area verde, le stesse non hanno convinto la D'Emilio per la quale non solo si andranno a togliere spazi di socialità e vivibilità, ma si è anche persa un'occasione per ragionare nell'ottica dell'aggiunta e l'integrazione dei servizi invece che in quella di sottrarli.  Per l'amministrazione al contrario una scelta fatta per rispondere ad un'urgenza non rinviabile: quella di avere più asili nido per dare risposte a tutti quelli che sono nelle liste d'attesa comunali.

Santilli ha quindi ribadito che gli orti saranno spostati in via della Bonifica con il bando di affidamento che sarà pubblicato dopo il 30 giugno, data in cui scadrà la gestione degli stessi in via Santina Campana e ha auspicato una celere sentenza da parte del consiglio di Stato per sciogliere l'unico grande nodo: quello di via della Fornace Bizzarri. Tra tutti i residenti che si sono costituiti in comitati fino ad ora sono stati loro gli unici a procedere per le vie legali ottenendo la prima vittoria davanti al Tar (Tribunale amministrativo regionale) e non sono rimasti con le mani in mano neanche nel tempo che li divide dalla decisione del consiglio. La loro battaglia la continuano a portare avanti con diverse iniziative. Le ultime sono state l'informativa inviata a procura, prefettura, corte dei conti e guardia di finanza per chiedere di verificare “eventuali posizioni censurabili” e la lettera che i bambini del quartiere hanno inviato direttamente al palazzo del Quirinale. Chi avrà ragione lo deciderà una sentenza che secondo quanto riferito dal vicesindaco dovrebbe arrivare a giorni. 

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