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Foschi pessimista sul futuro del mare: “Il 2016 si chiude con nuovi sversamenti nel fiume”

Dura denuncia dell'esponente di Pescara Mi Piace, ex consigliere comunale: "Se il buongiorno si vede dal mattino è sin troppo facile pronosticare una stagione estiva 2017 a suon di divieti di balneazione, così com'è accaduto nel 2015 e nel 2016"

Chiusura d’anno con nuovi sversamenti di liquami in mare per il fiume e il mare di Pescara, sette per la precisione negli ultimi due mesi, per quasi 80 ore complessive di liquami finiti in mare senza passare dal depuratore, di cui l’ultimo episodio appena il 21 dicembre scorso. È questa la premessa con cui la città di Pescara si affaccia al nuovo anno e se il buongiorno si vede dal mattino è sin troppo facile pronosticare una stagione estiva 2017 a suon di divieti di balneazione, così com’è accaduto nel 2015 e nel 2016”. La denuncia arriva da Armando Foschi, ex consigliere comunale oggi membro dell’Associazione ‘Pescara Mi Piace’.

Ovviamente – aggiunge – gli ultimi dati venuti in nostro possesso, e mai comunicati alla popolazione dal sindaco Alessandrini, andranno a ingrossare ulteriormente l’esposto, con relative integrazioni, già depositato alla Procura della Repubblica. Nel frattempo, a inizio anno, dovremo aprire una riflessione seria sul futuro del turismo pescarese, aprendo un Tavolo di concertazione con le categorie interessate per le quali si prospetta una nuova annata nera, mentre il sindaco Alessandrini fantastica su opere che prima di due o tre anni non vedranno la luce”.

Arrivato l’inverno è sceso il silenzio sulla questione dell’inquinamento di mare e fiume, problema che verrà riesumato solo a maggio, se non giugno, quando, riaperti gli ombrelloni, di nuovo il nostro mare sarà fuori servizio – sottolinea ancora Foschi – Ciò che ci preoccupa è la totale inerzia delle istituzioni, a partire dal sindaco Alessandrini, che si trastulla tra una conferenza stampa in cui annuncia la costruzione di un nuovo depuratore, anzi due, anzi tre, all’altra conferenza in cui annuncia ancora la realizzazione di vasche di contenimento, opere che prima di due o tre anni non saranno pronte. E nel frattempo tra cinque mesi staremo di nuovo con i liquami in un mare non balneabile per la terza stagione consecutiva”.

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